Fonte: Corriere della Sera
di Paolo Valentino
Dalla cancelliera un’apertura ai centri in Libia. Il premier: fondi Ue per il reddito di cittadinanza
Prove d’intesa tra Germania e Italia sui migranti. Ma l’incontro di ieri sera tra Angela Merkel e Giuseppe Conte è servito piuttosto a misurare la distanza attuale tra Roma e Berlino. Perché alla cancelliera, che ha bisogno di un accordo bilaterale di necessità sui respingimenti dei rifugiati nei Paesi di prima registrazione, il presidente del Consiglio ha opposto un approccio comunitario. Eppure, indispensabile per Merkel per tenere insieme la sua turbolenta maggioranza, l’intesa sui respingimenti potrebbe alla fine tornare utile all’Italia, diventando il traino per una solidarietà Ue sui migranti.
Merkel, che ora ha due settimane di tempo per dare una cornice europea ai rinvii dei profughi verso i Paesi dove sono stati registrati, ha infatti promesso pieno sostegno all’Italia nella lotta ai trafficanti di esseri umani e negli sforzi per ridurre gli arrivi, con il potenziamento di Frontex e in generale della sicurezza delle frontiere. La cancelliera si è detta favorevole a organizzare centri per la registrazione dei profughi sul territorio libico. Ma in cambio ha rivendicato «comprensione» per le esigenze della Germania.
Il presidente del Consiglio invece ha chiesto un completo cambiamento di paradigma da parte dell’Ue sulle migrazioni, contestando le attuali proposte di riforma del regolamento di Dublino, in nome del principio che «chi mette piede in Italia mette piede in Europa». E anche lui ha fatto riferimento alla Libia, «dove dobbiamo continuare a lavorare per la stabilizzazione del Paese». Conte ha però ampliato lo spettro dei colloqui, inserendo nell’agenda il tema più a cuore dei Cinque Stelle: il reddito di cittadinanza. «L’Italia — ha detto il premier — farà pesare la sua voce nel prossimo Consiglio europeo, in sede di discussione sul prossimo bilancio pluriennale, per orientare i fondi Ue verso misure di sostegno a favore dell’inclusione sociale». E ha citato i dati sulla povertà in Italia, dove lo scorso anno 2,7 milioni di persone, di cui 445 mila bambini sotto i 15 anni, sono state costrette a chiedere aiuto «per poter mangiare». Il nuovo governo, così Giuseppe Conte, «ha come obiettivo di aiutare i disoccupati a inserirsi nel mondo del lavoro». In questa battaglia, «l’Europa è essenziale sul piano finanziario, ma anche su quello del metodo» e proprio la Germania, per il premier, può fornire modelli utili.
Merkel si è mostrata comprensiva anche su questo fronte, ricordando che «quando la Germania si è riunificata ha dovuto combattere la disoccupazione e l’esperienza raccolta all’epoca la vogliamo mettere a disposizione.