20 Settembre 2024

GREXIT

Fonte: Corriere della Sera

merkel

Il Bundestag ha approvato ad ampia maggioranza l’avvio dei negoziati con Atene per un terzo pacchetto di aiuti. Ma le banche greche non riapriranno neanche lunedì.

 

Lunedì mattina le banche greche non riapriranno come preannunciato dal ministero delle Finanze: saranno aperte solo le succursali che offrono servizi ai pensionati privi di carte di credito o bancomat. Gli istituti di credito potrebbero riaprire martedì o mercoledì, anche se hanno ricevuto una piccola iniezione di liquidità da parte della Banca centrale europea (Bce) che ha versato 900 milioni alla Banca di Grecia attraverso il meccanismo per l’erogazione di liquidità d’emergenza. Resta quindi ancora tesa la situazione in Grecia, nonostante i 28 Paesi Ue abbiano dato il loro ok formale all’immediato esborso di un prestito ponte da 7,16 miliardi in due tranche per consentire alla Grecia di far fronte alle prime scadenze urgenti, come annunciato dal vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis: a erogarlo sarà l’European Financial Stabilisation Mechanism (Efsm) che poggia sul bilancio dell’Unione. E nonostante il Bundestag tedesco abbia dato il suo voto favorevole agli aiuti, è evidente che la burocrazia fa fatica a stare dietro ad un sistema al collasso: basti pensare che la decisione di non far pagare i mezzi di trasporto pubblico è costata finora oltre 10 milioni al sistema di trasporti della capitale. Mentre il Consiglio dei ministri ellenico, in programma nel primo pomeriggio di venerdì, è saltato:riunione rinviata a causa dell’incendio che sta minacciando alcuni quartieri periferici di Atene.

Il via libera dei tedeschi

Nel giorno del suo 61esimo compleanno, la cancelliera tedesca Angela Merkel riferisce al Bundestag sulla crisi greca e sul terzo pacchetti di aiuti per salvare l’economia ellenica, escludendo nuovamente un taglio del debito. Un haircutsarebbe contrario ai Trattati Ue, ha sottolineato Merkel. Stravolgere i trattati «sarebbe la fine della comunità di diritto in Europa, e con noi non si fa». Nel contempo la cancelliera difende l’accordo raggiunto sul salvataggio greco, come «l’unico possibile» e non nasconde che sia «stato duro per tutte le parti in causa» nonché «l’ultimo tentativo possibile». «Non aiutare la Grecia», ha proseguito Merkel, «sarebbe stato da irresponsabili e ci sarebbe stato il rischio caos»: «È una prova di solidarietà mai vista». Un discorso, quello della Merkel, che ha convinto il parlamento federale tedesco: il Bundestag ha approvato ad ampia maggioranza l’avvio dei negoziati con Atene per un terzo pacchetto di aiuti. Hanno votato a favore 439 deputati. Contrari 119. Quaranta gli astenuti.

Il coordinamento con la Francia

La cancelliera ha quindi sottolineato l’importanza del coordinamento con la Francia: «Spesso abbiamo opinioni molto diverse. Ma proprio perché la prospettiva dei due paesi è diversa, quando arrivano ad un accordo indicano una strada che anche gli altri possono percorrere». Durante il suo intervento Merkel è stata applaudita più volte, ma l’applauso più forte è andato al ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble quando la cancelliera lo ha ringraziato per gli sforzi negoziali condotti notte e giorno durante la crisi.

Fmi: «Ristrutturare debito e prolungare le scadenze»

Sulla crisi greca si fa sentire anche il Fondo monetario internazionale. Il direttore generale Christine Lagarde torna a ribadire i punti fondamentali sostenuti dal Fmiper uscire dalla crisi greca: «Bisogna ristrutturare il debito e alleggerire il fardello». Più precisamente occorre «prolungare considerevolmente le scadenze, il periodo di grazia durante il quale non è effettuato nessun pagamento e ridurre gli interessi il più possibile»: «Non siamo alla fine di un processo. Siamo all’apertura, su un calendario molto serrato e con una sfida colossale», rilancia Lagarde.

«Spazio poi a nuove riforme»

In una intervista alla tv Europe 1, la numero 1 dell’Fmi sottolinea ancora una volta che la ristrutturazione del debito greco è indispensabile per la sostenibilità del terzo piano di aiuti alla Grecia. Una ristrutturazione di cui al momento non si conosce «nè l’ammontare nè le modalità». Il direttore generale Lagarde evidenzia poi che la ristrutturazione del debito greco è la condizione per la partecipazione dell’Fmi al piano di aiuti. «Per la nostra partecipazione c’è bisogno di un piano completo dal nostro punto di vista». Sulle modalità, evitando l’haircut, Lagarde indica «un considerevole allungamento delle scadenze e del periodo di grazia» nonché «di ridurre al massimo gli interessi». Lagarde spiega poi che il piano per la Grecia deve poggiare su due pilastri: finanziamenti e alleggerimento del debito, appunto, e nuove riforme affiancate ad una linea di budget sana.

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