19 Settembre 2024

Trilaterale con Xi Jinping, sul tavolo clima, investimenti e sviluppo dell’Africa. Pechino punta a riportare l’Ue sulla via della Seta

C’era un convitato di pietra al video summit tra il presidente cinese Xi Jinping, l’omologo francese Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel: Joe Biden. Nel pomeriggio i tre leader hanno avuto un colloquio in streaming durato più di un’ora. Stando ai dispacci ufficiali rilasciati dalle fonti europee, nel corso del confronto sono stati affrontati diversi temi, come i rapporti tra Pechino e l’Ue, il cambiamento climatico, il taglio delle emissioni di CO2, la collaborazione nella lotta al Covid e all’approvvigionamento dei vaccini. Stando invece alle indiscrezioni trapelate dai media di Pechino, a dominare l’agenda del confronto sono state le questioni commerciali e gli equilibri in Africa, dove la presenza cinese è da sempre molto ingombrante. Al di là dell’enfasi più o meno data ai tanti temi discussi, di certo non si fatica a individuarne il sottotesto, il messaggio diretto alla Casa Bianca. Da quando si è insediato, infatti, Biden non ha mai nascosto l’obiettivo politico di allontanare il Vecchio Continente dall’afflato del Dragone, con l’intento di ricostruire quella alleanza occidentale uscita piuttosto malconcia dai quattro anni di amministrazione Trump, conditi di dispute commerciali e sanzioni economiche.
Una moral (e non solo) suasion condotta a tambur battente per riavvicinare le due sponde dell’Atlantico e tenere a debita distanza le mire cinesi su asset, infrastrutture e imprese europee. Pechino tuttavia non intende restare a guardare:  l’Ue dovrebbe svolgere “un ruolo più attivo negli affari internazionali” con una “autonomia strategica” e contribuendo al mantenimento di pace, stabilità, sviluppo e prosperità nel mondo”. Ciò che la Cina spera maggiormente, ha detto il presidente Xi nel video summit, ”è di svilupparsi bene, non di sostituirsi ad altri”. A tal proposito, hanno riferito i media ufficiali, la proposta della Cina di costruire insieme l’iniziativa “Belt and Road” è quella di creare maggiori opportunità di sviluppo comune e in questo senso è disposta a rafforzare dialogo e cooperazione con tutte le parti, difendendo con forza la propria sovranità, sicurezza e interessi di sviluppo”.
Pechino ha chiesto ai due azionisti di maggioranza dell’Ue di lavorare a un ambiente commerciale “equo, trasparente e non discriminatorio” per le aziende cinesi. Per la Cina – ha detto il presidente cinese – occorre “espandere la cooperazione reciprocamente vantaggiosa per tutti”. Xi ha detto poi ai leader di Germania e Francia di essere disposto a tenere quanto prima la 23/esima riunione dei leader di Cina e Ue “per condurre con successo i dialoghi ad alto livello nei settori dell’economia, del commercio, delle scienze umane, del digitale e del clima”. In altre parole, la Repubblica Popolare non vuole soccombere di fronte ai tentativi americani di aprire una frattura tra l’estremo Oriente e il Vecchio Continente. Non è un caso che Xi abbia perciò sollecitato Merkel e Macron al mantenimento “del vero multilateralismo. Per mantenere il sistema internazionale con l’Onu al centro e le norme fondamentali delle relazioni internazionali basate sulla Carta delle Nazioni Unite, gli affari internazionali richiedono calma e consultazione”, ha detto Xi, nel resoconto dei media ufficiali di Pechino.
Un passaggio del trilaterale Xi, Merkel e Macron è stato dedicato all’accordo sugli investimenti, il Comprehensive agreement of investment (Cai), che a partire dall’anno prossimo avrebbe dovuto eliminare in diversi settori l’obbligo di investire in Cina tramite joint-ventures con aziende cinesi, e aprire nuovi settori ai finanziamenti stranieri, in particolare quello dei servizi come le tlc. Un accordo che avrebbe dato qualche vantaggio in più alle imprese europee, ma soprattutto a quelle tedesche, a cui i leader Ue, guidati da Angela Merkel, hanno lavorato per sette anni e siglato al termine del semestre di presidenza Ue della Germania che l’aveva inserito tra i suoi obiettivi programmatici, e poi temporaneamente sospeso a maggio dalla Commissione Europea. Due le cause: l’inasprirsi delle tensioni commerciali tra Bruxelles e Pechino con sanzioni e controsanzioni, e la forte contrarietà della Casa Bianca dopo l’arrivo di Biden. Il consigliere per la sicurezza di Washington Jake Sullivan aveva espresso dure critiche nei confronti di Bruxelles e della sua fretta di chiudere l’accordo con i cinesi prima di essersi confrontati con il partner Usa “sulle pratiche economiche cinesi”.
Ora: secondo i media della Repubblica Popolare, il presidente francese Macron nel colloquio di oggi avrebbe espresso l’auspicio di vedere presto l’accordo diventare operativo. Merkel, da parte sua, ha dichiarato che la Germania è pronta a rafforzare la cooperazione anche in tema di produzione e distribuzione dei vaccini, di ripristino dei commerci e di scambi d’esperienza. “Ci sono molte aree su cui Cina e Ue possono lavorare insieme. Occorre intensificare il dialogo per ridurre le divergenze”, ha osservato ancora Merkel aggiungendo che l’accordo sugli investimenti tra Pechino e Bruxelles potrebbe presto essere ratificato.
Buona parte del confronto è stata poi dedicata alla questione africana che di certo potrebbe facilitare la ripresa delle intese commerciali tra Oriente e Vecchio Continente al momento in stand by. La Cina è oggi il primo partner commerciale del continente e detiene una quota stimata tra il 20 e il 30% del debito pubblico africano. Un ruolo di leadership che Pechino ha rivendicato anche durante il trilaterale: la Cina – riportano i media della Repubblica Popolare – ha fornito e sta attualmente fornendo vaccini a più di 40 paesi africani e al Comitato dell’Unione africana e sostiene attivamente l’Africa nel migliorare la capacità di produzione di vaccini a livello locale. La Cina ha firmato accordi di cancellazione del debito o raggiunto un consenso sulla cancellazione del debito con 19 paesi africani e ha partecipato in modo costruttivo a piani di sviluppo sostenibile come la “Grande Muraglia Verde dell’Africa”. “Si spera che la parte europea aumenti il ​​suo sostegno e assistenza all’Africa, fornisca più vaccini ai paesi africani che ne hanno urgente bisogno, aiuti l’Africa a far fronte alla pressione del debito e realizzi la ripresa economica dell’Africa”.
Pechino ha invitato Berlino e Parigi ad aderire all’iniziativa di partenariato per lo sviluppo del continente africano avviata da Cina e Africa. ”È positivo che dal lato cinese vi sia disponibilità a collaborare in formati trilaterali o multilaterali, anche con altri, in progetti in Africa”, ha detto Merkel a Berlino, rispondendo a una domanda sull’incontro di oggi con i presidenti francese Emmanuel Macron e cinese Xi Jinping, a margine del processo di Berlino sui Balcani occidentali. “Io da parte mia ho ricordato che nell’ambito della presidenza tedesca del G20 avevamo messo all’ordine del giorno il tema dei Compact with Africa”, ha spiegato. E la Cina, come membro del G20, “potrebbe allacciarsi” a questo contesto e trovare forme di cooperazione, secondo la cancelliera. Pechino ha “un impegno di lunghi anni in Africa, e ha le proprie iniziative”, ha anche detto. “Per i paesi che ricevono (sostegno) è ovviamente sempre positivo che non ci siano molti attori con approcci troppo diversi”, ha sottolineato. “Noi siamo aperti”, ha concluso rilanciando l’invito a partecipare ai “Compact” del G20.

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