19 Settembre 2024

Fonte: La Repubblica

Dopo lo strappo di ieri, da parte di Italia Viva, il governo in difficoltà prende ancora tempo prima della riunione a Palazzo Chigi. Provenzano: “Chi crea divisioni, ne avrà le conseguenze”. Bonetti: “Inaccettabile task force come struttura parallela”

La giornata, per il governo, parte in salita. Il consiglio dei ministri sulla governance del Recovery plan, inizialmente previsto alle 9, slitta di ben quattro ore e comincia alle 13. Un ritardo dovuto alle resistenze di Italia viva sulla cabina di regia che dovrà gestire gli stanziamenti del Recovery fund. “209 miliardi non sono un fatto privato – afferma la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova, capodelegazione di Iv al governo – Ho ricevuto alle 2 di stanotte un testo, senza avere il tempo di un approfondimento puntuale. Una pratica inaccettabile e discutibilissima, soprattutto se è in gioco il futuro del Paese. Equivale a chiedere di votare al buio. Italia Viva non lo ritiene possibile”. E poi aggiunge su Facebook: “Non abbiamo alcun bisogno di strutture parallele, che esautorano Ministri, Ministeri e Parlamento, accentrando e spostando altrove il cuore del processo, decisivo per l’Italia dei prossimi 10 anni”. Sulla stessa linea la ministra della famiglia Elena Bonetti di Iv: “Inaccettabile task force come struttura parallela. Ci sono italiani che hanno perso il lavoro e noi ci preoccupiamo di questo e non di moltiplicare poltrone e consulenze. C’è una sanità che ha bisogno di investimenti, lo sanno le persone che stanno soffrendo negli ospedali e quindi il Mes deve essere usato”.
A testimoniare il clima di tensione, le parole del ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano: “Chi si assume questa responsabilità ne trarrà le conseguenze”. E poi: “Già abbiamo Orban che ci sta creando problemi, se anche qualcuno nella maggioranza per motivi di visibilità mette a rischio questa enorme opportunità del recovery fund non va bene”.
A quanto si apprende, oggi dovrebbe arrivare il via libera alla bozza dello schema di aggiornamento del piano, ovvero la strutturazione in missioni, componenti e progetti mentre per la partita della struttura di governance, su cui come detto si registra il dissenso dei renziani, si ipotizza un nuovo consiglio dei ministri mercoledì sera.

Lo strappo dei renziani
Sono dunque molte le tensioni, nel governo, sullo schema ideato dal premier Conte. Ma lo strappo più grave è arrivato ieri sera, in un vertice di maggioranza al quale hanno partecipato i ministri dell’Economia e dello Sviluppo Economico, Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli, assieme al premier Giuseppe Conte e ai capigruppo di maggioranza.
Italia Viva ha rifiutato lo schema governance prospettata dal presidente del Consiglio, che vede alla guida Conte con Gualtieri e Patuanelli. I capigruppo Boschi e Rosato hanno addirittura abbandonato la riunione. “Questa notte le ministre di Italia Viva hanno ricevuto la bozza quando era quasi l’una per un provvedimento che avrebbero dovuto votare questa mattina alle 9 in cdm: ma vi pare possibile che sulla struttura della task force che dovrebbe gestire il più imponente capitolo di investimenti dal dopoguerra siamo tenuti all’oscuro noi che siamo forza di maggioranza?”, attacca il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone. “Vi pare possibile – aggiunge alla trasmissione Omnibus su La7 – che il Recovery sia un dossier fantasma e che a tutta una serie di realtà, dal Parlamento, dai presidenti di regione ai sindacati alle forze sociali, resti ignoto?”.

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