19 Settembre 2024

Fonte: Repubblica

Il presidente dem del Parlamento a Bruxelles: “Credo che l’Italia farebbe bene a ratificare la riforma del Mes perché così potrà contribuire a farlo diventare uno strumento europeo”

“Il Mes è uno strumento del passato, ma dobbiamo farne uno strumento non governativo ma comunitario”. David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, specifa quanto dichiarato ieri sostenendo che “il Mes è un capitolo chiuso”. Parole che, come rivelato da Repubblica, hanno suscitato tensioni nel Pd. Intervenendo alla trasmissione Restart su Radio2, Sassoli ha dichiarato: “Credo che l’Italia farebbe bene a ratificare la riforma del Mes perché così potrà contribuire a farlo diventare uno strumento europeo. Poi – ha proseguito – sul Mes sanitario sono stato il primo a dire che andava usato, che non ha le condizionalità odiose del passato, però dopo 10 mesi nessuno lo attiva. Lì ci sono 400 miliardi, forse dobbiamo usarli e non tenerli nel congelatore”.
Il presidente del Parlamento europeo ha poi risposto alle critiche di Zingaretti. “E’ un momento in cui dobbiamo avere coraggio di affrontare senza tabù soprattutto gli strumenti che hanno caratterizzato la fase precedente. Questo non è un momento normale. “Credo davvero che siamo a un passaggio decisivo dell’Ue e dei nostri Paesi. Questi mesi sono stati utili perchè hanno imposto all’agenda europea una forte discontinuita’ con il passato. Gli strumenti sono al servizio della politica, non devono guidarla”.

Il Recovery Fund
Rispetto al Recovery Fund, Sassoli ha sottolineato: “Non siamo in ritardo. Ci auguriamo che il veto di Ungheria e Polonia sia superato. Siamo nei tempi indicati e credo che i tempi saranno rispettati”. Poi ha aggiunto: “Il sostegno dei fondi del bilancio dell’Ue non può essere incondizionato e va di pari passo con il rispetto dei valori dell’Ue. L’Europa è molto più di una semplice economia e ciò che sta dietro al bilancio sono i principi fondamentali dell’Unione europea in materia di giustizia, libertà e stato di diritto che hanno resistito e che si sono dimostrati validi”.

Il bilancio
Per Sassoli, inoltre, occorre rendere l’Europa più resiliente per affrontare le crisi future. “Mi ha fatto piacere che, dopo molti mesi di trattative piuttosto difficili e intense, la settimana scorsa siamo riusciti a raggiungere un accordo per un pacchetto storico che comprende nuovi elementi quali lo Stato di diritto e le risorse proprie. Questo ci permetterà di essere più autonomi e lungimiranti – ha detto il presidente del parlamento europeo – Il Parlamento, da parte sua, ha voluto metter l’accento sui programmi più importanti per affrontare le prossime pandemie, aumentando il bilancio per il settore della salute e per quello della ricerca. Il nostro obiettivo era quello di guardare avanti e di rendere l’Europa pronta per affrontare le sfide future”.

I debiti
Sassoli, sempre a livello europeo, è intervenuto a gamba tesa chiedendo di cancellare tutti i debiti degli Stati fatti per fronteggiare l’epidemia suscitando irritazione a vari livelli. A lui sembrano rivolte le parole di Nicola Zingaretti, oggi sulle pagine di Repubblica. “Non è il tempo di proposte rispettabili ma estemporanee sulla cancellazione del debito. Io ascolto le opinioni di tutti, ma se ricominciamo a chi la spara più grossa, la vedo dura”, dice il segretario dem senza nominare mai il collega di partito. A buon intenditor poche parole, quindi.

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