22 Novembre 2024

Fontr: La Repubblica

Dopo la freddezza mostrata in Parlamento, i rapporti ai vertici del governo vengono ricuciti anche attraverso una telefonata tra i due. Il premier: “Nessuna contrapposizione con Luigi”. E in serata il leader 5s conferma la sintonia col premier anche sulla prescrizione

Dopo la giornata drammatica di lunedì e il gelo in aula, tra Conte e Di Maio si cerca di ricucire. Lo fa per primo il premier, a Londra per il vertice Nato tentando di sminuire quella tensione tra lui e il ministro degli Esteri, che in aula era stata rilevata da tutti: “Certe ricostruzioni mi hanno sorpreso, qualcuno ha sintetizzato che io parlassi a nuora perché suocera intenda, di una contrapposizione tra me e Di Maio… E’ una lettura che non condivido: con di Maio mi sento quotidianamente, abbiamo fatto sul Mes un vertice, ci siamo confrontati, abbiamo fatto un comunicato congiunto”. Ancora: “”Io non batto i pugni, uso argomentazioni, sono determinato a far valere gli interessi dell’Italia”.
In serata, Di Maio si allinea al premier: “Con il presidente Conte mi sono sentito circa due ore fa – dice parlando a DiMartedì su La7 – . Siamo in piena sintonia sul Mes e sul tema della prescrizione. Giuseppe conte è stato proposto due volte come presidente del consiglio dal M5s e noi abbiamo piena fiducia in Giuseppe. Per cui questa narrazione per cui il M5s non ha più fiducia in conte è sbagliata. Dal primo gennaio – aggiunge sul tema prescrizione – mettiamo mano a un tema, che sarà legge, che eviterà ai furbi di perdere tempo nei processi e saltare la sentenza”.
Alla domanda se sia con Conte o Salvini, Di Maio risponde che lui sta ” con gli italiani”: “Questa non è una partita di calcio. Noi dobbiamo stare con gli italiani, in tutte le cose che faccciamo”, afferma.
Di Maio posta, Di Battista commenta e approva. Continua il dibattito sul fondo salva stati che agita il Movimento Cinque Stelle e la maggioranza giallo-rossa. Ad aprire la giornata è un lungo post su Facebook del capo politico dei 5S Luigi Di Maio che replica alle dichiarazioni rese ieri in aula dal premier Conte. “Giuseppe Conte ha detto ieri, nel suo discorso alle Camere, che tutti i ministri sapevano di questo fondo. Certamente sapevamo che il Mes era arrivato ad un punto della sua riforma, ma sapevamo anche che era all’interno di un pacchetto, che prevede anche la riforma dell’unione bancaria e l’assicurazione sui depositi”.
“Cosa significa? – si domanda il leader dei 5S – Che le banche di tutti i Paesi, Italia compresa, devono essere aiutate in caso di difficoltà e che chi ha un conto corrente deve essere tutelato”. E “queste tre cose vanno insieme e non si può firmare solo una cosa alla volta, sennò qui il rischio è che vada a finire che ci fregano. Quelle tre riforme, una volta ultimate, ci potranno dare un quadro complessivo dei vantaggi e dei rischi per l’Italia”, conclude Di Maio.
Un giornata, Di Maio aveva trovato sponda in Alessandro DiBattista. “Concordo. Così non conviene all’Italia. Punto”, ha scritto Di Battista commentando positivamente il post del capo politico dei 5S.
Interviene anche l’ex ministro Matteo Salvini. Sul Mes “non abbiamo cambiato posizione rispetto a 7 anni fa”, infatti “dal nostro punto di vista non è emendabile, è da bloccare, punto”, perchè “per noi è un’esperienza chiusa che non è utile ne modificare ne ripetere”.

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