Sviluppo troppo lento al Sud, ma con la crescita di Puglia e Basilicata si delinea un nuovo scenario
In Europa ci sono territori «in trappola». Ovvero, frenati da uno sviluppo troppo lento rispetto alla media dell’Unione, bloccati in un limbo che non è l’arretratezza di un tempo, ma non è neanche l’approdo possibile. Tra questi territori c’è il nostro Mezzogiorno, certifica l’Istat nel suo recente report su venti anni di politiche di coesione. E certo non può consolarci sapere che mentre noi abbiamo in trappola un terzo della popolazione nazionale, i portoghesi ne hanno il 72%, i greci il 61% e gli spagnoli il 49%. Non può consolarci, primo, perché in termini assoluti, con circa venti milioni di cittadini interessati al fenomeno, nessuno è messo peggio di noi e degli spagnoli e, secondo, perché nel frattempo in Germania c’è stata una progressiva riduzione delle disparità interne e in Francia, dopo un analogo allineamento fino al 2006, vi è stata poi una sostanziale stabilità fino al 2017.
In Italia, invece, «le disparità all’interno del Paese sono sostanzialmente rimaste stabili fino alla crisi economica del 2009 per poi crescere successivamente». Non solo, dunque, non si è verificato il processo di convergenza interno, ma è successo anche che l’intero sistema Italia si è progressivamente allontanato dal generale quadro europeo. Nel 2000 erano 10 le regioni italiane fra le prime 50 per Pil pro capite (a parità di potere di acquisto) e nessuna fra le ultime 50. Nel 2021, invece, fra le prime 50 sono rimaste solo la Lombardia, la Valle d’Aosta e le province autonome di Trento e Bolzano, mentre fra le ultime 50 sono finite la Campania, la Sicilia, la Calabria e la Puglia. Però, attenzione: dopo il 2019, dice l’Istat, la Puglia è cresciuta a un ritmo superiore alla media europea (+1,8%) insieme con la Basilicata (+2,5%) e la Lombardia (+1,9%). È un nuovo scenario. Che, se apre una via di fuga rispetto al dato socio-economico, determina tuttavia un’altra trappola. Questa volta tutta per gli studiosi. Come interpretare l’ultima tendenza?