Fonte: La Repubblica
Il ministro degli Esteri Kurz: “Chi arriva illegalmente dovrebbe perdere diritto a richiedere asilo”
Come era prevedibile dopo il voto del mese scorso in cui l’estrema destra ha sfiorato la vittoria nelle presidenziali, il governo di Vienna alza i toni sulla questione migranti. Il ministro degli esteri Sebastian Kurz del partito popolare Övp propone che i migranti in viaggio verso l’Europa vengano bloccati e portati su delle isole. “Non è un caso – dice Kurz in un’intervista al quotidiano Die Presse – che gli Stati Uniti abbiano portato i migranti a Ellis Island, un’isola, prima di decidere chi poteva raggiungere la terraferma”. Secondo Kurz, “chi arriva illegalmente in Europa dovrebbe perdere il diritto di chiedere asilo. Essere salvati in mare non deve essere un biglietto per l’Europa centrale”.
Ellis Island, dove anche tantissimi emigranti italiani sbarcarono dopo un lungo viaggio in nave per dettare le loro generalità prima di essere ammessi nel Nuovo Mondo. Il suo corrispettivo in Europa, nelle parole del ministro Kurz, dovrebbero essere ad esempio le isole greche. “Chi deve attendere su un’isola, come Lesbos, senza possibilità di ottenere asilo, si convincerà più facilmente a tornare indietro di chi abita già in un appartamento a Vienna oppure a Berlino”.
Ma Kurz cita ad esempio anche l’Australia: “Tra il 2012 e il 2013, 40mila profughi sono arrivati in Australia via mare e oltre mille sono annegati. Ora non arriva più nessuno e non ci sono più annegamenti. Perché l’Australia è riuscita a decidere chi avesse il permesso di entrare e non ha lasciato questa decisione ai trafficanti di esseri umani. Il nostro sistema provoca migliaia di morti nel Mediterraneo perché i migranti sperano di essere accolti”. L’Australia è spesso criticata dagli attivisti per i diritti umani per la detenzione di migranti intercettati in mare nei campi profughi in Papua Nuova Guinea e Nauru e per i suoi tentativi di reinsediare i rifugiati nei Paesi più poveri, come la Cambogia.
Per Kurz, le richieste di asilo dovrebbero poter essere presentate soltanto in centri in Nordafrica gestiti dall’Onu. Mentre l’Europa dovrebbe aumentare gli aiuti nei luoghi di origine dei migranti e accogliere volontariamente “i più poveri dei poveri”, soprattutto “donne, feriti, malati o disabili. In questo modo potremmo limitare l’immigrazione a una dimensione gestibile e integrare queste persone”.
Invece, è l’ultima riflessione del capo della diplomazia di Vienna, l’Europa “rischia la frattura, se alcuni pochi politici mitteleuropei vogliono imporle le loro regole, perché si sentono moralmente superiori”. Invece “l’Unione europea deve chiaramente stabilire che chiunque entrerà illegalmente perderà il diritto all’asilo”.