18 Settembre 2024
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Il premier porta la questione al tavolo dei leader a Bruxelles. Obiettivo: l’ultimo Consiglio prima della pausa estiva adotti un’azione comune. Sponda con Berlino e Parigi

La posta in gioco è di quelle che non lasciano molto spazio e tempo. Quando Mario Draghi ha deciso di portare il tema immigrazione al tavolo dei leader europei riuniti a Bruxelles, non si aspettava di riuscire a ottenere una discussione approfondita subito, perché l’agenda del summit era già impostata su pandemia, clima e rapporti con la Russia. Solo l’incidente aereo in Bielorussia è riuscito a sconvolgerla nel giro di meno di 24 ore, entrando di prepotenza come primo punto all’ordine del giorno. Non così l’immigrazione, argomento che gli Stati europei non di frontiera trattano sempre con riluttanza. Ma ora l’obiettivo del premier italiano è ottenere che il dossier rientri a pieno titolo nell’agenda ufficiale del Consiglio Europeo del 24 e 25 giugno, l’ultimo prima dell’estate, e che ci sia un’intesa in quella sede.
La questione è dirimente. Perché se la richiesta italiana, sostenuta con forza anche dalla Spagna e dalla Grecia, non dovesse essere accolta, un’altra estate passerebbe senza un accordo europeo sull’immigrazione, con il suo carico di arrivi in aumento dal nord Africa, come dimostrano gli ultimi sbarchi a Lampedusa, i continui salvataggi in mare da parte delle ong, il caso di Ceuta, l’enclave spagnola in Marocco presa d’assalto da migliaia di migranti che le autorità di Rabat hanno lasciato passare ai varchi di frontiera per ritorsione contro Madrid (che ospita in Spagna per cure mediche, Brahim Ghali, leader del Fronte Polisario di liberazione del Sahara Occidentale).
Oltre alla sponda con gli altri paesi affacciati sul Mediterraneo, Draghi conta sul sostegno di Germania e Francia, paesi fondatori dell’Ue, gli unici finora a dichiararsi disponibili non solo a farsi carico di alcuni dei migranti arrivati in Italia ma anche aperti alla necessità di riprendere il tema immigrazione, di fatto abbandonato con la scusa della pandemia.
A notte fonda, dopo aver parlato di Bielorussia, i leader dei 27 Stati Ue sono ancora riuniti a discutere delle relazioni con la Russia, concludendo con un ennesimo rinvio al summit di giugno quando l’Alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell dovrebbe presentare una relazione al riguardo. Fonti diplomatiche italiane interpellate da Huffpost sono però sicure che l’Italia riuscirà a ottenere una discussione sui migranti in quello stesso vertice, tra due mesi. Sarà l’ultima occasione per tentare un’intesa in tempo per l’estate. Dopo, potrebbe essere troppo tardi, visto che in Europa non c’è molta voglia di convocare vertici straordinari sui migranti. Anzi, fonti dei paesi ‘frugali’ sentite da Huffpost scommettono al contrario che anche questa estate passerà senza un accordo. L’ultimo summit straordinario su questo tema risale al 2015, anno di arrivi massicci dall’est diretti in Germania, che portarono all’accordo tra Ue e Turchia voluto da Angela Merkel.

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