Fonte: La Repubblica
Altre 8500 sono a bordo delle navi da soccorso in arrivo verso i porti italiani. C’è anche il cadavere di un neonato. Domenica decine di vittime nel deserto a nord del Niger nel lungo viaggio verso l’Europa. Renzi: “I numeri di oggi non sono sostenibili, è un dovere prendere atto che l’opinione pubblica è esasperata”
Prosegue senza sosta l’esodo di migranti dalla Libia verso l’Italia, ma anche dall’Africa occidentale verso la Libia, primo step del viaggio verso l’Europa. Solo ieri, al largo delle coste libiche, sono stati salvati oltre 5.000 migranti, mentre altri 8.500 al momento si trovano a bordo delle navi dei soccorritori, in rotta verso i porti italiani. E sul pattugliatore ‘Comandante Foscari’ della guardia costiera, in navigazione verso Pozzallo, c’è anche il cadavere di un neonato che era nato sul barcone.
Un picco di emergenza che ha convinto il ministro dell’Interno Marco Minniti a rientrare in Italia, lasciando Washington dove era atteso per una serie di incontri istituzionali. Ondate di nuove migrazioni che fanno dire a Matteo Renzi che “i numeri di oggi non sono sostenibili” e che è “un dovere prendere atto che l’opinione pubblica è esasperata”. Però, aggiunge il segretario Pd, “serve anche uno sforzo educativo e culturale, agli
italiani bisogna spiegare la verità, che siamo da sempre un popolo di migranti e che serve una strategia di lungo periodo” per integrare gli stranieri”. Confermando di voler andare avanti sullo Ius soli, perché rinunciare davanti ai sondaggi sfavorevoli sarebbe “cadere in basso”.
I cinquemila migranti soccorsi ieri nel Mediterraneo centrale navigavano a bordo di cinque barche e 18 gommoni. Alle operazioni hanno preso parte la Guardia costiera, le ong e alcuni rimorchiatori. Mentre gli 8500 soccorsi negli ultimi due giorni si trovano adesso a bordo di 14 navi: sei di queste hanno già fatto ingresso o stanno per entrare in porti di Sicilia e Calabria, le altre otto sono ancora in navigazione a largo delle coste italiane.
Decine di morti nel deserto
Intanto, domenica scorsa sono stati trovati senza vita 52 migranti nella zona desertica a nord del fiume Niger, al confine con la Libia. Altri 24 loro compagni sono stati invece tratti in salvo. Il gruppo proveniva dall’Africa occidentale. A confermarlo il prefetto della regione settentrionale di Bilma, Fatoumi Boudou, che ha parlato di un gruppo “di circa 70 persone, partite a bordo di tre veicoli da Agadez per la Libia, e abbandonate in pieno deserto senza acqua e senza cibo” dai trafficanti.
Agadez dista 750 chilometri dal confine libico. Un viaggio che dura dai due ai tre giorni. Da lì i migranti puntano ad arrivare sulla costa libica per poi imbarcarsi alla volta dell’Europa. Nella stessa zona a inizio giugno almeno 44 migranti diretti in Libia, tra cui donne e bambini, sono morti di sete nel deserto, dopo un guasto al veicolo su cui stavano viaggiando.