22 Novembre 2024

Fonte: Corriere della Sera

di Fiorenza Sarsanini

La ministra dell’Interno a Tunisi: «La crisi economica qui ha conseguenze per tutti». Sui 12.228 arrivi degli ultimi giorni circa 9.500 sono «sbarchi autonomi». «Una nave da mille posti» per la quarantena a largo di Porto Empedocle


Arrivano a bordo di gommoni, barche di legno, alcuni addirittura in motoscafo. Arrivano senza attendere l’aiuto delle navi delle Ong, puntando direttamente verso le spiagge e i porti italiani. Su 12.228 migranti approdati sulle nostre coste fino a ieri, circa 9.500 sono giunti grazie agli «sbarchi autonomi» e molti di loro sono poi riusciti a far perdere le proprie tracce, eludendo i controlli e dunque anche l’isolamento imposto dal pericolo di contagio da coronavirus. È questo l’aspetto più grave che sta causando una vera e propria emergenza.

Preoccupa la Tunisia
Come riconosce la stessa ministra Luciana Lamorgese «si tratta di flussi incontrollati che creano seri problemi legati alla sicurezza sanitaria nazionale che si riverberano inevitabilmente sulle comunità locali interessate dai centri di accoglienza, dai quali, tra l’altro, i migranti tunisini in particolare cercano di allontanarsi in ogni modo prima del termine del periodo di quarantena obbligatorio». Partono dalla Libia, ma moltissimi arrivano anche dalla Tunisia: ben 5.237, tra loro 4.354 tunisini. Una situazione che rischia di trasformarsi in emergenza nel giro di qualche settimana. Le analisi dell’intelligence confermano che sono almeno 10 mila le persone pronte a lasciare il Nordafrica per raggiungere l’Europa, passando per l’Italia. Proprio in Tunisia è volata ieri la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. La preoccupazione è forte e lei non la nasconde.

La nuova ondata
«In Tunisia assistiamo a una crisi economica molto grave, senza precedenti. Una crisi che riguarda da vicino anche l’Italia perché ha effetti di ricaduta immediata con flussi eccezionali di sbarchi di migranti. La situazione va tenuta costantemente sotto controllo». Raggiungere l’obiettivo non è facile, la titolare del Viminale lo sa bene: «Gestire i flussi migratori di questa entità è difficile in tempi normali, ma ora con le problematiche legate alla diffusione del Covid-19 la situazione è diventata davvero molto complessa». Ecco perché ha rinnovato alle autorità tunisine la volontà di collaborare sia per quanto riguarda i controlli sul territorio, sia alle frontiere marittime. Il personale sarà tunisino, ma l’Italia garantirà il rispetto dell’accordo che prevede l’addestramento delle forze dell’ordine, la manutenzione delle motovedette — comprese quelle non donate dall’Italia — i radar per il pattugliamento delle coste e i motori fuoribordo.

Gli aiuti economici
Questo almeno per quanto riguarda la parte del Viminale. Governo e Unione Europea dovranno occuparsi degli aiuti economici perché, come ribadisce Lamorgese «la crisi tunisina rischia di avere conseguenze gravissime per tutti. Ho potuto incontrare il presidente tunisino Kais Said e il ministro dell’Interno, Hichem Mechichi e ho ricevuto rassicurazioni sulla volontà di affrontarla insieme». Il messaggio di Lamorgese è stato esplicito: «La Tunisia potrà sempre contare con fiducia sul nostro Paese, anche in un contesto economico reso difficile a causa della diffusione del virus Covid-19».

La nave da mille posti
Tornata in Italia Lamorgese ha subito contattato il governatore della Sicilia Nello Musumeci. «L’ho rassicurato sul fatto che la maggior parte dei migranti fuggiti dal centro di Porto Empedocle è stata rintracciata, ma si tratta di un episodio inaccettabile e per questo stiamo prendendo provvedimenti». L’esito dei primi tamponi è negativo, ma questo non basta a rassicurare perché sono comunque moltissimi gli stranieri sfuggiti ai controlli e scappati nei giorni scorsi. Ecco perché Lamorgese ha assicurato che chi arriva sarà messo in isolamento in mare. La gara per reperire un traghetto dove ospitare gli stranieri che devono rimanere in quarantena è andata deserta per tre volte visto che tutte le compagnie sono impegnate nei trasferimenti con le isole dopo la ripresa del turismo. Per questo si è deciso, oltre all’invio dell’esercito, di affittare una nave da 1.000 posti che sarà ancorata al largo di Porto Empedocle proprio per avere la certezza che nessuno possa fuggire. «Entro domani svuoteremo il centro di Porto Empedocle e quello di Lampedusa», assicura Lamorgese. «Ho assicurato al governatore Musumeci che siamo impegnati a sostenere la Sicilia in questo momento difficile in ogni modo possibile».

Militari a Gorizia
Ai 300 militari dell’operazione Strade sicure che già oggi saranno destinati ai servizi di pattugliamento e controllo di fronte ai centri che ospitano i migranti in Sicilia, se ne aggiungono altri 100 che andranno a presidiare la frontiera terrestre a Gorizia. I dati degli ultimi giorni sui contagi da Covid-19 confermano che molti focolai sono nati tra le comunità straniere e per questo si è deciso di intensificare la vigilanza in modo da garantire che chi entra nel nostro Paese rispetti i 14 giorni di isolamento obbligatorio. Un potenziamento della vigilanza è stato deciso anche negli aeroporti. Senza escludere che nei prossimi giorni possa essere ulteriormente allungata la lista dei Paesi da cui sarà obbligatorio mettersi in quarantena. Una scelta che il ministro della Salute Roberto Speranza potrebbe effettuare già nelle prossime ore.

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