23 Novembre 2024

Fonte: La Repubblica

Il presidente francese: “Non si possono far correre rischi a donne e uomini in situazioni di vulnerabilità” e “mi dispiace che qualcuno abbia deciso di non intervenire”. Secca la risposta del ministro degli Interni italiano: “La riunione a Parigi è stata un errore. L’Italia non fa la dama di compagnia”

Botta e risposta tra il governo italiano e quello francese sui migranti. Emmanuel Macron attacca il ministro dell’Interno Matteo Salvini, assente “ingiustificato” alla riunione informale di Parigi sui migranti e raccoglie l’adesione di 14 Stati Ue ad un “meccanismo di solidarietà” per ripartire le persone salvate in mare, con un’indicazione per il titolare del Viminale: lo sbarco deve avvenire nel porto più vicino. E apre ad un nuovo scontro con l’Italia.
“Dobbiamo rispettare le regole umanitarie e del diritto marittimo internazionale. Quando una nave lascia le acque della Libia e si trova in acque internazionali con rifugiati a bordo deve trovare rifugio nel porto più vicino. È una necessità giuridica e pratica. Non si possono far correre rischi a donne e uomini in situazioni di vulnerabilità” ha detto Macron a Parigi, “l’impegno della Francia è totale per proseguire una politica efficace e che risponda ai nostri principi. Non dobbiamo lasciar montare i populismi da nessuna parte”.
Poi una stoccata al ministro dell’Interno. Deplorando gli esponenti politici assenti (“non si guadagna ma nulla non partecipando”) ha proseguito dicendo: “Mi dispiace che qualcuno abbia deciso di non intervenire”, riferendosi all’assenza di Matteo Salvini. “L’unico modo” per ottenere risultati “è la cooperazione”, ha detto Macron lanciando un’appello “alla responsabilità” e ribadendo più volte che “bisogna rafforzare l’efficacia della solidarietà”.
Secca e rapida la replica di Salvini: “La riunione sui migranti organizzata a Parigi è stata un errore di forma e di sostanza. L’Italia ha rialzato la testa, non prende ordini e non fa la dama di compagnia: se Macron vuole discutere di immigrati venga pure a Roma” ha detto commentando le dichiarazioni del presidente francese. “Il vertice di Parigi voluto da francesi e tedeschi – aggiunge – si è rivelato un flop ed è stato ampiamente disertato dai ministri europei”.
Dopo l’incontro con l’Alto Commissario Onu per i Rifugiati, Filippo Grandi e il direttore generale dell’Organizzazione Internazionale per i migranti (Oim), Manuel de Carvalho Ferreira Vitorino, Macron ha dichiarato che l’attuale situazione in Libia è “estremamente preoccupante”. Ha quindi ribadito “l’espressa e insistente richiesta” rivolta dalla Francia alle “autorità libiche” di “porre fine” alla detenzione dei migranti, aggiungendo che questi devono “poter essere messi in sicurezza”. (Nella foto: all’Eliseo l’inviato speciale dell’Unhcr Vincent Cochetel, l’Alto commissario per i rifugiati Filippo Grandi, il Commissario europeo per la migrazione e gli affari Interni Dimitris Avramopoulos, il presidente francese Emmanuel Macron, il ministro degli Interni francese Christophe Castaner e il ministro degli Esteri francese Jean-Yves le Drian).
Le posizioni si erano già cristallizzate al vertice dei ministri dell’Interno di Helsinki la settimana prossima; da una parte l’asse Parigi-Berlino con una bozza di documento che apriva alla redistribuzione tra i Paesi europei dei migranti soccorsi, fermo restando che questi ultimi devono sbarcare nel “porto più vicino”: dall’altra Italia e Malta, fermamente contrarie al principio che le condannerebbe, nelle parole del ministro, “ad essere l’hotspot dell’Europa”. Con queste premesse Salvini ha così disertato l’appuntamento di oggi nella capitale francese, inviando una delegazione tecnica del Viminale con il preciso mandato di ‘affondare’ i tentativi di arrivare ad un documento condiviso.
Il capo dell’Eliseo ha anche deplorato i “bombardamenti” e gli attacchi sui campi rifugiati libici, incluso questa mattina, contro un centro dell’Alto commissariato Onu. Anche Manuel de Carvalho Ferreira Vitorino ha chiesto di “porre fine alla detenzione” delle persone che transitano per la Libia, una situazione “insostenibile sul piano umano e politico”. Secondo dati dell’OIM, sono 5.200 le persone trattenute attualmente nei centri di detenzione della Libia.
Impossibile, invece, stabilire il numero di migranti rinchiusi nelle carceri illegali dei trafficanti. Macron ha inoltre annunciato che la Francia, insieme all’Unione europea, l’Unione africana e l’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati, rilancerà il programma per “il rimpatrio volontario e accompagnato” dei migranti che si trovano in Libia, in particolare, quelli che hanno lasciato il proprio Paese per motivi economici. Persone “traviate dalle reti di trafficanti”, oggi vittime di una “forma moderna di schiavitù”.

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