20 Settembre 2024

Fonte: La Repubblica

Il capo dello Stato: “Non cedere all’emotività, gli arrivi nel Mediterraneo sono diminuiti dell’85 per cento”. Il cancelliere austriaco Kurz: “Condividiamo con la Germania l’obiettivo di rimandare i migranti verso il Paese di primo ingresso”. Il ministro dei Trasporti di Vienna: “Un disastro economico la chiusura al Brennero”. A luglio e settembre controlli reintrodotti per 5 giorni. Fico, nuovo strappo: “Austria scellerata”.

 

Una giornata di tensione e di scontro, in Europa, sul fronte dei migranti. Con l’allarme lanciato dal presidente Mattarella sulla tenuta di Schengen. Il richiamo della Commissione Ue a Germania e Austria: “Devono consultarci”. Mentre Vienna e Berlino proseguono sempre più di pari passo su respingimenti e controlli alle frontiere.

MATTARELLA E I RISCHI PER SCHENGEN
Per il secondo giorno consecutivo il presidente Sergio Mattarella, in visita nei Paesi baltici, parla di immigrazione. E lo fa con toni preoccupati e fermi. “È poco responsabile mettere a rischio la libertà di movimento degli europei”, dice il capo dello Stato rispondendo a una domanda in conferenza stampa a Tallinn sulla possibile chiusura dei confini dell’Austria come reazione all’arrivo di migranti. E precisa: “Vi sono molte cose che contrassegnano l’Ue e la sua storica integrazione ma due ne esprimono appieno l’anima: Erasmus e Schengen”. Una difesa a spada tratta di quella libera circolazione sul territorio europeo che è uno dei capisaldi dell’Unione. Ma non basta. Mattarella chiede di non dare al fenomeno risposte emotive. E lo fa fornendo cifre precise: “Da metà del 2017 a metà del 2018 gli arrivi attraverso il Mediterraneo in Italia sono diminuiti dell’85%, la pressione si è abbassata e questo dovrebbe consentire a tutti i governi di non cedere all’emotività”. Come dire, non c’è alcuna emergenza in atto.

VIENNA: “D’ACCORDO CON BERLINO SUI RESPINGIMENTI”
L’invito all’equilibrio del capo dello Stato arriva mentre da Vienna il cancelliere Sebastian Kurz torna sulla politica dei respingimenti promossa in Germania dall’alleato Seehofer, ministro dell’Interno e grande rivale di Angela Merkel: “L’Austria – dice Kurz – condivide con la Germania l’obiettivo di respingere i migranti verso il Paese di primo ingresso dove sono stati registrati”. In pratica, la linea che più può danneggiare l’Italia proprio da parte dei due politici – Kurz e Seehofer – considerati partner naturali di Salvini nell’Internazionale sovranista. “In ogni caso non chiuderemo alcun accordo che appesantirà la pressione sull’Austria”, aggiunge Kurz. Insomma, Vienna non è disposta a pagare le conseguenze della stretta sui migranti decisa dal governo tedesco. Già ieri, d’altra parte, l’Austria aveva annunciato la blindatura dei confini al Brennero. E proprio sul Brennero, arriva l’allarme del ministro dei Trasporti austriaco, Hofer: “In termini economici, ripristinare i controlli al Brennero, sarebbe certamente un disastro”. E stima una perdita “di cento euro per ogni camion” che sceglie un percorso alternativo.
Intanto l’Austria fa sapere che introdurrà i controlli alle frontiere con l’Italia – Brennero in particolare – e la Germania per cinque giorni a luglio, dal 9 al 13, e a settembre dal 17 al 21 (“si tratta di una misura programmata da tempo” e quindi “non in risposta alla Germania sulla problematica dei migranti”, precisa un portavoce). Già domani Seehofer sarà a Vienna per incontrare il cancelliere Kurz. Mentre Luigi Di Maio torna ad attaccare la Francia, parlando di “Paesi che fingono di essere solidali e poi ci respingono gli immigrati a Ventimiglia e chiudono i porti. C’è tanta ipocrisia”, ha detto il vicepremier.

FICO: AUSTRIA SCELLERATA, SERVE ACCOGLIENZA
A pochi giorni dalla visita a sorpresa all’hotspot di Pozzallo il presidente della Camera Roberto Fico in serata torna ad affondare sul dossier migranti, schierandosi con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, puntando il mirino contro la possibilità che l’Austria chiuda il Brennero e prendendo indirettamente le distanze dalla strategia sui flussi di Matteo Salvini. E’ ancora una volta il Meridione il “teatro” dove Fico decide di dire la sua. Ospite del festival “Il libro possibile”, a Polignano a Mare, Fico attacca frontalmente il governo di Vienna. “Condivido pienamente quello che ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e credo che l’Austria non possa pensare di chiudere le proprie frontiere”, spiega Fico, che non usa mezzi termini: “la nostra Europa si fonda anche sullo Schengen, ed è una politica scellerata quella austriaca che in questo momento ha anche la presidenza dell’Unione europea”. Parole che ribadiscono la posizione europeista, e certamente più vicina alla sinistra, del presidente della Camera in fatto di migranti. Una posizione che, già nei giorni scorsi, ha visto più di un parlamentare M5S schierarsi con quello che, prima di diventare terza carica dello Stato, era il punto di riferimento degli ortodossi. E le parole di Fico sembrano andare anche dalla Puglia in una direzione opposta a quelle di Salvini. “Credo che l’immigrazione deve essere un qualcosa che venga accolto, però l’accoglienza deve essere sinonimo di integrazione. Perché se non c’è integrazione c’è miseria e c’è insicurezza sociale”, spiega il presidente della Camera che in tarda serata parlerà di lavoro e reddito di cittadinanza, temi simbolo del programma del M5S e legati a doppio filo al decreto dignità appena varato.

LA COMMISSIONE UE, RICHIAMO A BERLINO E VIENNA
La Commissione Ue prova a frenare l’anarchia di regole in Europa, in materia di controlli ai confini. E ricorda che i governi di Germania e Austria
dovranno “consultare” la Commissione europea, prima di adottare un accordo bilaterale per mettere in atto l’intesa raggiunta a Berlino tra la Cdu di Angela Merkel e la Csu di Horst Seehofer sui centri di transito e i respingimenti dei migranti. L’articolo 36 del regolamento di Dublino “prevede che gli Stati membri consultino la Commissione europea prima di concludere degli accordi bilaterali. Ed è in questo contesto che la Commissione verificherà e assicurerà la compatibilità” rispetto alla legislazione Ue, ha detto la portavoce dell’esecutivo comunitario, Natasha Bertaud.

IL PAPA: “UNA MESSA PER I MIGRANTI”
Sul fronte della solidarietà, il Papa torna a far sentire la sua voce. Venerdì prossimo, 6 luglio, alle 11 Francesco celebrerà una Messa per i migranti nella Basilica di San Pietro. La messa coincide con il quinto anniversario della visita di papa Francesco a Lampedusa (8 luglio 2013). “Sarà un momento di preghiera per i defunti, per i sopravvissuti e per coloro che li assistono. È prevista la presenza di circa 200 persone, fra i quali rifugiati e persone che se ne prendono cura”, spiega il direttore della Sala stampa vaticana, Greg Burke. La nave della Ong Open arms è intanto arrivata a Barcellona con 60 migranti tratti in salvo nel mare della Libia. “Ma la chiusura dei porti”, dice il fondatore della Ong catalana, Oscar Camps, è costata 360 vite”.

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