19 Settembre 2024
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La Commissione Ue raccomanda, nel suo piano, di «promuovere le discussioni in seno all’Organizzazione marittima internazionale sulla necessità di un quadro specifico e di linee guida per le imbarcazioni con particolare attenzione alle attività di ricerca e salvataggio

In vista del Consiglio straordinario Giustizia e Affari interni del 25 novembre 2022, la Commissione presenta al Consiglio «un piano d’azione dell’Ue diviso in 20 punti volti ad affrontare le sfide immediate e in corso» lungo la rotta del Mediterraneo centrale.
La Commissione Ue raccomanda, nel suo piano, di «promuovere le discussioni in seno all’Organizzazione marittima internazionale sulla necessità di un quadro specifico e di linee guida per le imbarcazioni con particolare attenzione alle attività di ricerca e salvataggio, in particolare alla luce degli sviluppi nel contesto europeo».
«Presentiamo oggi un Piano d’azione di misure immediate nel Mediterraneo centrale in vista del Consiglio straordinario di venerdì. Non possiamo gestire la migrazione caso per caso, barca per barca. È possibile trovare soluzioni strutturali solo adottando il nostro Patto Ue». Lo scrive in un tweet il vice presidente della Commissione Ue, Margaritis Schinas, che ha tra le sue deleghe quella alla migrazione.
Il Piano d’azione propone una serie di 20 misure articolate intorno a tre pilastri che saranno portate avanti dall’Ue e dagli Stati membri e mirano a ridurre la migrazione irregolare e non sicura, a fornire soluzioni alle sfide emergenti nel settore della ricerca e del salvataggio e a rafforzare la solidarietà in equilibrio con la responsabilità tra gli Stati membri. Il primo pilastro prevede la «collaborazione con i Paesi partner e le organizzazioni internazionali».
«L’Ue – si legge nel piano – rafforzerà le capacità di Tunisia, Egitto e Libia per garantire una migliore gestione delle frontiere e della migrazione; rafforzerà la lotta al traffico di migranti e migliorerà l’impegno diplomatico sui rimpatri, intensificando al contempo i percorsi legali verso l’Ue». Il secondo pilastro prevede un approccio più coordinato alla ricerca e al salvataggio».
«Il piano d’azione – prosegue il documento – propone misure per rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri e tutti gli attori coinvolti nelle attività di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo centrale, avvalendosi del Gruppo di contatto europeo per la ricerca e il salvataggio annunciato nell’ambito del Nuovo Patto. Frontex, insieme agli Stati membri interessati, effettuerà una valutazione della situazione nel Mediterraneo centrale. Sarà garantito un più stretto coordinamento con l’Unhcr e l’Oim (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni).Dovrebbero essere promosse anche discussioni in seno all’Organizzazione marittima internazionale sulla necessità di un quadro specifico e di linee guida per le navi, con particolare attenzione alle attività di ricerca e salvataggio».Il terzo pilastro prevede invece di rafforzare l’attuazione del meccanismo volontario di solidarietà e della tabella di marcia congiunta.
«La Dichiarazione di solidarietà concordata il 22 giugno 2022 prevede un meccanismo volontario e temporaneo per un anno, che fa da ponte verso il futuro sistema permanente previsto dal Patto – si legge ancora – Il piano d’azione propone di accelerare l’attuazione del meccanismo, anche per fornire un sostegno rapido agli Stati membri che ricevono gli arrivi via mare, migliorando la flessibilità, snellendo i processi e attuando il finanziamento di misure alternative di solidarietà».

Piantedosi soddisfatto
«Sono soddisfatto per i contenuti del ’Piano di azione per il Mediterraneo centrale’ reso noto dalla Commissione europea in vista del Consiglio dei ministri dell’Interno in programma il 25 novembre». Lo dice il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi sottolineando che il testo «mette al centro della discussione alcune importanti questioni in tema di gestione dei flussi migratori e lo fa nella prospettiva già auspicata dal Governo italiano». “Sono convinto – aggiunge – che si tratti di una valida traccia di lavoro comune».

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