23 Novembre 2024

Fonte: Corriere della Sera

Donne

di Silvia Morosi

Il sondaggio in collaborazione con l’Università Bicocca per capire quanto la città in cui si vive, si studia, si lavora e ci si diverte rispecchia le esigenze di gestione e sviluppo del ruolo femminile: dai servizi alla mobilità, senza dimenticare i sogni

Italiane e straniere. Giovani e meno giovani. Eleganti e casual. Sotto la pioggia e sotto il sole, estate e inverno, in automobile o con i mezzi pubblici. Studentesse universitarie, donne in carriera, mamme «acrobate» che conciliano maternità e professione, scontrandosi con numerosi ostacoli: dalla carenza di asili nido alla fame di ritagli di tempo da dedicare a pannolini, viaggi verso le lezioni di danza o di nuoto e carico e scarico della lavatrice. Che cos’hanno in comune queste figure? Sono alcune delle donne che ogni giorno vivono a Milano o la frequentano, per studio o per lavoro, per divertirsi tra mostre e shopping e per viverci. Ma quella che cresce sotto la Madonnina è una città a misura d’uomo, anzi… per donne? A questa domanda il Corriere della Sera, in collaborazione con l’Università degli Studi Bicocca, ha deciso di provare a dare una risposta, sentendo anzitutto le dirette protagoniste. Il luogo in cui si vive, infatti, deve rispecchiare le esigenze di gestione e sviluppo del ruolo femminile. Una sfida che acquista un grande interesse anche in vista delle elezioni del prossimo 5 giugno per il sindaco del capoluogo lombardo. Alle donne il questionario (www.corriere.it/donne-a-milano) chiede di immaginare (e sognare) una città che guardi al futuro ripartendo da loro: con più inclusione, più sostegno al loro ruolo e più opportunità per la realizzazione di una effettiva democrazia paritaria. Una città in cui poter conciliare meglio lavoro e vita privata, più attrattiva e accogliente, capace di rimanere al passo con la continua evoluzione e di valorizzare le qualità e le capacità di ciascuno. Una città che abbia una geografia metropolitana rosa  e sia sempre più «women friendly».  Di fronte al  rapido cambiamento delle strutture urbane, in atto a livello europeo e nella nostra città, le donne sono chiamate a costruire un nuovo modello di Milano in grado di abbattere le disuguaglianze e valorizzare il potenziale di genere.

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