19 Settembre 2024

Fonte: La Stampa

Le imprese: è una mozione che va contro gli interessi del territorio


Ridiscutere integralmente il progetto della Linea Torino-Lione, nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia. È l’impegno che la maggioranza chiede al governo con la mozione depositata alla Camera, firmata dai capigruppo M5S e Lega, Francesco D’Uva e Riccardo Molinari.
Nel testo, si ricorda, fra l’altro, che la scelta di realizzare l’Asse ferroviario Torino-Lione veniva consolidata e assunta al Vertice Italo Francese di Torino del 29 gennaio 2001 e perfezionata poi con l’accordo supplementare del 5 maggio 2004. Il progetto definitivo è stato poi approvato dal CIPE con delibera del 20 febbraio 2015. Quindi si fa riferimento all’analisi costi-benefici chiesta dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha dato mandato di predisporre una nuova valutazione dell’adeguamento dell’asse ferroviario T in questione. Obiettivo dell’analisi consentire «un’allocazione delle risorse più efficiente per supportare il procedimento decisionale, con cognizione di causa, se attuare o meno una proposta di investimento o se optare per eventuali alternative», si legge.
I due paesi, con il ministro Toninelli e l’omologa francese, nel contempo, hanno firmato «congiuntamente una lettera per posticipare i bandi di gara relativi al tunnel di Base. Un iter, secondo quanto espresso dal ministro, che persegue «l’obiettivo di avere un rapporto di collaborazione e condivisione con la Francia e, contestualmente, con la Commissione Ue. Del resto, viene osservato, «secondo la Corte dei Conti europea, l’analisi costi benefici è per definizione lo strumento analitico utilizzato per valutare una decisione di investimento confrontando i relativi costi previsti e i benefici attesi».

Le imprese: la mozione che va contro gli interessi del territorio
La presentazione di una mozione alla Camera che impegna il Governo a ridiscutere la Tav Torino-Lione è un atto che va contro gli interessi del territorio e del Paese. Si tratta soprattutto di un passo che danneggia le imprese e i lavoratori e che va contro le necessità di crescita dell’economia e dell’occupazione, oltre che minare le prospettive di sviluppo per il nostro territorio e l’Italia.
Così i rappresentanti del sistema delle imprese, del lavoro, della cooperazione e delle professioni di Torino e del Piemonte stigmatizzano la volontà da parte dei capigruppo di Lega e M5S di presentare domani alla Camera una mozione di fatto contro la realizzazione della Tav.
Chiediamo – viene aggiunto – che venga ritirata la mozione e che chi ha la responsabilità di governare l’Italia lo faccia con la doverosa attenzione alle imprese, ai lavoratori e alle famiglie che chiedono solo di essere nelle condizioni di produrre in un Paese competitivo, efficiente, attento alle esigenze di una crescita equilibrata che possa far sviluppare pienamente le grandi capacità produttive che ancora esistono sul territorio.
Presentando una mozione di questo genere – concludono quindi le associazioni – l’Italia perde quella credibilità sul piano internazionale che è stata costruita non dalla politica ma dalle imprese e dai lavoratori con un grande sforzo per risalire la china della crisi economica e sociale di questi ultimi anni. E la cosa rattrista ancora di più visto che tutto questo è fatto solo per soddisfare un interesse elettorale.

Gariglio (Pd): Salvini ha ceduto, è lo scambio per Diciotti
Sulla Tav «Salvini ha ceduto su tutta la linea: la mozione della maggioranza sulla Torino-Lione impegna infatti il governo a rivedere completamente l’opera, ignorando quindi il tracciato concordato con l’Europa e i territori coinvolti, gli accordi internazionali assunti e la legge approvata dal Parlamento italiano». Lo afferma Davide Gariglio, componente Pd in Commissione Trasporti alla Camera, a proposito della risoluzione di Lega e M5S sulla Tav.
«Con questa mozione – conclude Gariglio – si palesa lo scambio tra il No alla Tav e la non autorizzazione a procedere sul caso Diciotti».

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