22 Novembre 2024

Fonte: La Repubblica

La sede della Banca Mondiale a Washington - La Stampa

L’esecutivo al lavoro su più fronti: sofferenze, Bcc e rimborsi ai risparmiatori azzerati dal salva-banche. Scade il termine per la manifestazione d’interesse per i quattro istituti ripuliti dei crediti difficili. A Piazza Affari il comparto parte bene, poi scivola in rosso

Le banche restano le protagoniste di queste giornate di Borsa, confermandosi in preda alla volatilità con andamenti da montagne russe. Un esempio su tutti: il Monte dei Paschi di Siena parte come una molla in avvio di settimana a Piazza Affari. Le azioni della banca senese, che per qualche minuto non sono riuscite a segnare un prezzo d’apertura, hanno poi inaugurato l’ottava con un rialzo non distante dalla doppia cifra. Ma nel pomeriggio, come il resto del settore, hanno girato in netto ribasso fino a comporre con Unicredit e le altre popolari il paniere dei peggiori titoli del Ftse Mib: -3,3% il saldo finale del Monte, superiore al -6% il conto per Bpm, Banco Popolare e Unicredit.
Il mercato si sta interessando ai possibili pretendenti per Mps dopo che sia dalla società, e in particolare dal presidente Massimo Tononi, sia dal mondo politico, soprattutto attraverso le parole del premier Matteo Renzi, il dossier delle alleanze sembra tornare di imminente attualità. Nel fine settimana le indiscrezioni hanno riferito di un interesse da parte del Santander, che ha però smentito l’ipotesi, e sul fronte italiano della possibilità che sia Ubi a lavorare a un progetto di integrazione con Siena. Un altro scenario ha invece ipotizzato un’alleanza a tre tra Ubi, Bpm e Mps.
Il fronte bancario resta per altro il più caldo. Domani è previsto l’incontro tecnico tra il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e la commissaria Ue, Margrethe Vestager, per sbloccare definitivamente il piano italiano per alleviare le sofferenze dai bilanci delle banche. E’ solo uno dei quattro fronti ai quali lavora il governo, in una situazione che – come ricostruisce Repubblica in edicola – è ancora piena di punti di domanda. Il premier e il titolare delle Finanze hanno infatti promesso di affrontare i nodi del credito in un Cdm in settimana: oltre alle sofferenze, il menù prevede un decreto per far scendere i tempi di recupero dei finanziamenti, per i quali (con circa 7 anni) siamo tra i peggiori in Europa. Sarebbe un modo per sostenere direttamente lo stesso valore delle sofferenze, visto che permetterebbe alle banche e ai fondi specializzati di rientrare più in fretta dei crediti erogati. C’è poi in agenda la riforma della Bcc, con la creazione di una holding unica per il settore, e il tema dei rimborsi ai risparmiatori che hanno perso gli investimenti nelle quattro banche (Carife, Carichieti, Banca Etruria e Banca Marche) salvate nel novembre scorso. Il presidente dei quattro istituti salvati, Roberto Nicastro, ha detto di non voler commentare gli esiti della richiesta di manifestare interesse per l’acquisto degli istituti, in scadenza oggi.
Matteo Renzi è tornato sulla vicenda delle banche nella sua e-news: “L’Italia è un Paese solido, il sistema bancario anche. Bisogna tuttavia accelerare sulle misure che sono rinviate da troppo tempo, a cominciare dalle fusioni aggregazioni di banche, a cominciare dalle Popolari per le quali la riforma del nostro governo 2015, a lungo contestata, è invece decisiva e strategica”.

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