22 Novembre 2024

Il peschereccio era salpato da Tobruk, in Cirenaica. Frontex aveva segnalato l’imbarcaziuone in pericolo martedì mattina. È la peggior tragedia dal 2015

Sale a 79 il numero dei corpi di migranti rivenuti dalla Guardia costiera greca a seguito del naufragio di un peschereccio a sud-ovest del Peloponneso. A bordo dell’imbarcazione -secondo i sopravvissuti – viaggiavano fino a 600 migranti che contavano di sbarcare in Italia. Finora le persone tratte in salvo sono 104. Il naufragio è avvenuto in acque internazionali, a 47 miglia nautiche da Pylos. Stando al sito del quotidiano greco Kathimerini, il peschereccio che si è ribaltato era lungo 30 metri ed era salpato da Tobruk, in Cirenaica. «Il numero dei dispersi è molto alto» ha comunicato in serata la Guardia Costiera greca.

Martedì l’avvistamento di Frontex
Ma, come era già avvenuto con la strage di Cutro anche stavolta alla base del naufragio potrebbe esserci un allarme ignorato o sottovalutato. «L’aereo di sorveglianza di Frontex ha rilevato l’imbarcazione martedì’ 13 giugno alle 9:47 e ha immediatamente informato le autorità competenti». Ma per un giorno intero alla segnalazione non hanno fatto seguito operazioni di soccorso. Gli occupanti della barca, secondo la Guardia Costiera avevano rifiutato un’offerta di aiuto martedì sera e analoga risposta è stata data a due navi che si erano avvicinate al peschereccio. Successivamente mezzi aerei e navali della Guardia Costiera avrebbero monitorato la rotta della barca fino a quando quest’ultima si è ribaltata.

Alarm Phone: «Ignorato nostro Sos»
Ma Alarm Phone denuncia di aver segnalato la situazione di pericolo molte ore prima del naufragio: «Già nelle ore successive al disastro in mare la Guardia Costiera greca ha cominciato a giustificare la sua mancanza di assistenza motivandola col fatto che le persone in difficoltà non avevano voluto essere salvate in Grecia. Chiediamo: perché c’è gente per mare così timorosa di incontrare le forze greche? Ciò è dovuto alle sistematiche pratiche di respingimento operate dalle autorità greche».

Tre giorni di lutto nazionale
La Guardia Costiera greca ha dichiarato che le operazioni di ricerca dei dispersi andranno avanti per tutta la notte, coordinate dal porto di Kalamata; il ribaltamento dell’imbarcazione sarebbe stato provocato dall’improvviso spostamento delle persone nella stiva. Le condizioni del mare, durante le operazioni di salvataggio, erano buone ma in quel punto il fondale è profondo quasi 4.000 metri. Il governo ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale

La peggior tragedia dal 2015
Secondo le informazioni della tv ellenica Ert, i sopravvissuti affermano che sulla nave c’erano da 500 a 700 persone: donne e bambini erano nelle stive. I migranti provenivano da Siria, Pakistan, Egitto. Ventisei persone sono ricoverate nell’ospedale di Kalamata con ferite lievi o ipotermia, sono tutti uomini, giovani e di mezza età. Tre sopravvissuti, nel frattempo, sono stati interrogati dalla polizia perché sospettati di essere gli scafisti. Si tratta del peggior naufragio dal 2015 a oggi avvenuto in Grecia.

Mitsotakis: «Serve risposta Ue»
«La tragedia evidenzia il fatto che il problema dell’immigrazione richiede una politica europea coerente», ha osservato il premier uscente Mitsotakis, che durante la giornata ha contattato il premier ad interim, Ioannis Sarmas, per ricevere informazioni su quanto accaduto. Mitsotakis ha deciso di sospendere al momento gli appuntamenti i n programma per la campagna elettorale per le politiche in Grecia. Il presidente del consiglio europeo Charles Michel ha confermato che il dossier migranti sarà discusso nel vertice Ue di fine mese. «Penso che questo naufragio sia un segnale che la nostra politica migratoria non funziona bene al momento e la cambieremo con il Patto per le migrazioni». Lo ha dichiarato la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson.

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