L’Egitto invece intende “presentare una visione completa per la ricostruzione” della Striscia di Gaza che garantisca che i palestinesi rimangano sulla loro terra
S’infiamma lo scontro sulla tregua a Gaza. «Hamas liberi gli ostaggi entro sabato a mezzogiorno o sarà guerra», avverte il primo ministro israeliano Netanyahu che ha ordinato all’esercito di «radunare le forze dentro e intorno alla Striscia di Gaza». Un ultimatum ad Hamas che ha ribadito anche il presidente degli Stati Uniti Trump, che due giorni da aveva minacciato «l’inferno». Il re di Giordania ricevuto alla Casa Bianca ribadisce con fermezza: «No allo sfollamento di Gaza». Il magnate minaccia il taglio degli aiuti.
Anche il Papa è intervenuto contro il presidente americano: «Deportare i migranti ferisce la dignità dell’uomo», scrive in una lettera ai vescovi Usa. La replica: «Pensi alla sua Chiesa, il Vaticano ha un muro intorno». Intanto l’Egitto ha reso noto di voler presentare una “visione” per la ricostruzione di Gaza che non preveda lo sfollamento dei palestinesi dalla Striscia. E a Gaza le lancette hanno ripreso a correre veloci verso il precipizio, che vorrebbe dire la ripresa delle ostilità dopo tre settimane di tregua.
Corea Nord accusa Trump di estorsione con il piano su Gaza
La Corea del Nord ha definito “ridicola” la proposta del presidente americano Donald Trump sulla presa del controllo Usa di Gaza e sul trasferimento in altre aree dei palestinesi per dare vita a una ‘Riviera del Medio Oriente’, accusando Washington di estorsione. “Le scarse speranze di sicurezza e pace dei palestinesi sono state annientate dalla proposta”, ha rimarcato un commento rilanciato dall’agenzia di stampa statale Kcna, secondo cui “il mondo sta ora ribollendo come una pentola di porridge per la dichiarazione bomba degli Stati Uniti”. L’amministrazione Trump è finita nel mirino anche per i piani di controllo su Canale di Panama e Groenlandia e per la decisione di cambiare il nome del ‘Golfo del Messico’ in ‘Golfo d’America’. “Gli Usa dovrebbero svegliarsi dall’anacronistico delirio e smettere immediatamente di violare la dignità e la sovranità di altri Paesi e popoli”, ha aggiunto la Kcna, definendo “estorsori” gli Usa. Trump ha di recente affermato che avrebbe voluto contattare di nuovo il leader nordcoreano Kim Jong-un, malgrado i media statali di Pyongyang hanno solo di recente commentato il secondo mandato del tycoon alla Casa Bianca, tenendo la postura critica contro quella che è considerata la grave minaccia alla sicurezza dello Stato eremita posta dai legami militari di Washington e con i suoi alleati. Corea del Sud e Giappone
Il re di Giordania a Trump: “Fermo no allo sfollamento dei civili di Gaza e Cisgiordania”
Il re di Giordania afferma di aver espresso a Donald Trump la sua “ferma opposizione allo sfollamento dei palestinesi a Gaza e nella Cisgiordania occupata”.
Re Abdallah spiega che “questa è una posizione araba comune. Ricostruire Gaza senza sfollare i palestinesi e affrontare la terribile situazione umanitaria dovrebbe essere una priorità”.
Israele: “Tutti gli ostaggi liberi entro sabato o riparte la guerra”
L’ufficio di Benjamin Netanyahu ha fatto sapere che il primo ministro appoggia la posizione espressa due giorni fa da Donald Trump: se «tutti» gli ostaggi non saranno liberati entro sabato alle 12 la guerra potrà riprendere
L’Egitto intende presentare un piano che garantisca ai palestinesi di rimanere nella Striscia
L’Egitto intende “presentare una visione completa per la ricostruzione” della Striscia di Gaza che garantisca che i palestinesi rimangano sulla loro terra. Lo afferma il ministero degli Esteri egiziano in una nota. L’Egitto “spera di cooperare” con l’amministrazione del Presidente statunitense Donald Trump “per raggiungere una pace globale e giusta nella regione”. La dichiarazione giunge mentre Trump continua a premere per il suo piano di impossessarsi della Striscia di Gaza e di reinsediarne la popolazione nei vicini Egitto e Giordania, nonostante il rifiuto degli stati arabi.