Fonte: La Repubblica
Dal 23 dicembre le più importanti opere salvate dopo il terremoto di fine ottobre, tra cui quelle della Basilica di San Benedetto, saranno visibili nella cripta del Duomo gotico della città senese, che si è presa in carico la “messa in sicurezza” del patrimonio artistico della località umbra
I capolavori dell duomo dedicato a San Benedetto, e delle altre chiese di Norcia, gravemente danneggiate dal terremoto del 30 ottobre, saranno custodite nella Cripta sotto il Duomo di Siena, dove dal 23 dicembre al 29 ottobre saranno allestite in una mostra che toccherà anche Santa Maria della Scala, luogo simbolo dell’accoglienza nella città toscana. Le opere esposte sono quelle appunto salvate dalla Basilica di San Benedetto, dalle chiese di Santa Maria Argentea, di San Pellegrino e molte altre tra monasteri e pievi, così duramente colpite dal secondo dei due gravi eventi sismici che hanno colpito la dorsale appenninica nei mesi scorsi.
Intitolata “La Bellezza ferita. Norcia, Earth Heart Art Quake. La speranza rinasce dai capolavori della città di San Benedetto”, la rassegna documentaria, fortemente voluta dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, è stata realizzata in collaborazione con la Soprintendenza dell’Umbria e promossa dall’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi e dall’Opera della Metropolitana di Siena, e sostenuta dal comune con l’organizzazione di Opera-Civita, nonché dall’abbazia San Miniato al Monte.
Tutti ricordano le immagini di quell’immane disastro che, pur non comportando vittime, causò il crollo della Basilica di San Benedetto, della Concattedrale di Santa Maria Argentea e di tutte le chiese della città e dei dintorni, con i monaci, riuniti insieme alla popolazione, intenti a pregare in ginocchio nella piazza, dinanzi alla statua del Santo fondatore dell’ordine benedettino. A seguito del sisma, la Protezione Civile, i vigili del fuoco, il Comando carabinieri per la Tutela del Patrimonio culturale e la Soprintendenza archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, (insieme con l’Ufficio Beni Culturali dell’Archidiocesi di Spoleto-Norcia), hanno provveduto alla messa in sicurezza delle opere d’arte dell’intero territorio. Alcuni di questi capolavori, ricoverati nei depositi, saranno dunque nuovamente mostrati al pubblico per raccontare la ‘ferita’ subita dal patrimonio culturale di quella vasta area dell’Italia centrale, ricca di storia e di meraviglie artistiche.
Del resto Siena, ospitando le opere appartenenti all’Archidiocesi, parte da diverse e pregnanti motivazioni che sottendono questo impegno di solidarietà. Da un lato, anch’essa nell’antichità è stata colpita da una serie di terremoti (tra il 1466 ed il 1467), dall’altro, e soprattutto, la città si sente unita a Norcia da forti legami spirituali: Norcia è la città natale di San Benedetto, fondatore dell’ordine dei benedettini, mentre Siena ha dato i natali a San Bernardo Tolomei, fondatore della congregazione benedettina di Santa Maria di Monte Oliveto…
Nel capoluogo toscano, le opere provenienti dalle zone terremotate saranno così protette all’interno delle sue viscere, nella cosiddetta Cripta sotto il Duomo dedicato alla Vergine Maria, e nel percorso del Santa Maria della Scala, luogo principe dell’accoglienza, dai pellegrini agli infermi, dai bambini abbandonati, i gittatelli, fino agli indigenti, senza cibo né tetto. L’allestimento prevede non solo un itinerario attraverso i capolavori prima custoditi all’interno di basiliche, santuari e pievi del territorio norcino, ma anche una serie di video, concessi dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, e materiali fotografici di fotoreporter locali che documenteranno le complesse fasi di recupero e messa in sicurezza delle opere dopo il terremoto.
Scopo del progetto espositivo è dunque quello sia di far conoscere la ‘ferita’ che ha colpito la popolazione del territorio e il patrimonio culturale sia di sensibilizzare a contributi di restauro e di sostegno di tali realtà. Senza contare che l’articolata mostra senese potrà avvalersi del vasto flusso di turismo italiano e internazionale che ogni giorno tocca la città del Palio. Si tratta di un pubblico molto vasto che potrà prendere contatto con la drammatica realtà delle zone terremotate, ma anche il forte orgoglio civico del popolo che le abita. Norcia, così danneggiata nel suo intimo e impegnata ora in una rinascita, potrà inoltre fin da ora contare sull’impegno dei promotori e degli organizzatori della mostra che hanno destinato un contributo economico all’Archidiocesi di Spoleto-Norcia proprio per le fasi di restauro e ricostruzione