Fonte: La Repubblica
di Claudio Gerino
Vertice all’Onu dei 5+1 che hanno siglato l’intesa, tra cui gli Stati Uniti. Mogherini: “L’accordo sul nucleare iraniano funziona, non c’è motivo di cambiarlo”. Ma il presidente francese Emmanuel Macron precisa: “Occorrono nuove misure, vista l’instabilità della regione”. Incontro bilaterale Usa-Iran, Tillerson ribadisce: “Abbiamo molte perplessità sul programma atomico di Teheran”
Sale la tensione sul destino dell’accordo sul nucleare iraniano, sullo sfondo dell’assemblea generale dell’Onu. “Ho deciso”, ha preannunciato sibillinamente ai cronisti Donald Trump a margine del bilaterale con il presidente dell’autorità palestinese Abu Mazen, senza però rivelare le sue intenzioni. Come fece con l’accordo di Parigi sul clima, tenendo il mondo col fiato sospeso per giorni.
In serata il segretario di Stato americano Rex Tillerson, dopo un incontro dei 5+1 in cui ha visto per la prima volta il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif, ha tenuto le carte coperte. Il presidente, ha spiegato, ha preso la sua decisione se certificare o meno il rispetto dell’accordo sul nucleare alla prossima scadenza del 15 ottobre ma non l’ha condivisa con nessuno “esternamente”, neppure con Theresa May che gliela aveva chiesto ieri.
La Nbc, citando quattro fonti, tra cui una ad alto livello nell’ambito dell’amministrazione americana, ha riferito che il tycoon propenderebbe per la bocciatura della certificazione: in tal caso il Congresso avrebbe 60 giorni per decidere se imporre nuovamante le sanzioni cancellate in base all’accordo. L’obiettivo finale di Trump sarebbe di spingere gli alleati europei a concordare di rinegoziare alcune misure e fare pressione sull’Iran perché torni al tavolo. Anche Tillerson ha ammesso che ci sono “problemi significativi” con l’accordo, dopo il quale “abbiamo visto tutto tranne che stabilità” nella regione. Ma il presidente iraniano Hassan Rouhani ha difeso l’intesa escludendo di rinegoziarlo. “Non saremo noi i primi a violarlo”, ha detto all’assemblea generale dell’Onu, criticando duramente le minacce di Trump, anche se ha detto di non aspettarsi che gli Usa escano dall’accordo, “nonostante la retorica e la propaganda”.
A difendere l’accordo è stata soprattutto Federica Mogherini. La comunità internazionale non può permettersi di smantellare l’intesa sul nucleare iraniano, che funziona e dà risultati: lo ha detto l’alto rappresentante per la politica estera Ue, dopo un incontro ministeriale dei 5+1 a margine dell’assemblea generale dell’Onu.
L’accordo sul nucleare iraniano non appartiene a un Paese o a sei paesi, appartiene alla comunità internazionale”, ha aggiunto. “Non c’è un Paese che può smantellarlo, perché è una risoluzione del Consiglio di sicurezza”, ha sottolineato l’alto rappresentante per la politica estera della Ue. Rispondendo alla domanda se gli Usa resteranno impegnati, Mogherini ha risposto: “Ne discuteremo”.
Il capo della politica estera dell’Unione europea, Federica Mogherini, ha precisato che tutte le parti dell’accordo nucleare del 2015 tra Iran e le potenze mondiali sono state finora rispettate. “Qualsiasi questione al di fuori dell’ambito del contratto nucleare dovrebbe essere affrontata in un forum diverso”, ha sottolineato l’alto rappresentante per la politica estera dell’Ue. Mogherini ha anche aggiunto che gli Stati Uniti, che hanno messo in dubbio il valore dell’accordo, hanno comunque convenuto che l’Iran si è pienamente conformata alle decisioni prese in base all’intesa siglata nel 2015.
“Concordiamo sul fatto che tutte le parti stanno attuando pienamente l’accordo sul nucleare iraniano come certificato dall’Aiea”: ha più volte ribadito il capo della diplomazia europea. “In questi momenti avere un accordo sul nucleare che funziona è uno strumento strategico importante, non è una cosa irrilevante”, ha aggiunto Federica Mogherini, riferendosi ad altre crisi in corso legate anche alla non proliferazione nucleare.
Ma le parole della Mogherini non hanno trovato conferma netta sia da parte francese che da parte americana. Emmanuel Macron ha ribadito che è comunque necessario introdurre nuove misure per garantire la sicurezza nucleare anche nell’ambito del programma atomico iraniano, “soprattutto in relazione all’instabilità della regione”.
Dal canto suo, Tillerson, dopo un incontro bilaterale con il suo omonimo iraniano, Mohammad Javad Zarif, ha ripetuto le perplessità americane: “Il presidente Trump ha giudicato inaccettabili alcune parti dell’accordo e per questo riteniamo necessario comunque procedere ad ulteriori verifiche. Monitoreremo con estrema attenzione tutti gli sviluppi tecnologici e militari del programma nucleare di Teheran – ha spiegato il capo della diplomazia Usa – per essere certi che non rappresentino un pericolo sia per gli interessi e la sicurezza americana, sia per la stabilità dell’area”. Tillerson ha rivelato che Trump ha comunque in mente di presentare una lista di temi da affrontare insieme a tutte le parti coinvolte nell’accordo.
Posizione molto netta, invece, di Teheran: “L’accordo c’è, lo rispetteremo, ma non aspetteremo che gli Stati Uniti pongano nuove condizioni, prima ancora di aver concluso quanto fissato dall’intesa. Porteremo avanti il nostro programma nucleare senza farci condizionare dagli Usa e dai suoi cambiamenti nella politica estera”. Il presidente iraniano Hassan Rouhani ha rigettato fermamente le accuse mosse da Trump sui contenuti dell’accordo. Trump aveva definito nel discorso alle Nazioni Unite dell’altro giorno, l’intesa sul nucleare iraniano firmata da Barack Obama “un’imbarazzante cedimento degli Stati Uniti”.