19 Settembre 2024

Fonte: La Stampa

Obama e Putin

Telefonata tra i leader, il Cremlino: uniti contro l’Isis. E Damasco accusa Ankara

Dopo le tensioni degli ultimi giorni e lo spettro di una nuova «Guerra fredda» sull’asse Usa-Russia arriva un segnale distensivo. Il presidente russo Vladimir Putin e quello americano Barack Obama hanno sottolineato durante un colloquio telefonico la necessità di stabilire stretti contatti di lavoro tra il ministero della Difesa russo e il dipartimento della Difesa statunitense per combattere l’Isis. A renderlo noto è il Cremlino, secondo quanto riporta l’agenzia Interfax.
Il presidente russo Vladimir Putin e quello americano Barack Obama hanno concordato anche di intensificare la cooperazione tra le rispettive agenzie ed altre strutture per implementare la dichiarazione di cessate il fuoco del Gruppo Internazionale di Supporto sulla Siria.
Il presidente Barack Obama – secondo una nota della Casa Bianca -per parte sua ha ribadito che la Russia deve cessare i bombardamenti in Siria contro l’opposizione moderata al regime di Bashar al Assad.

DAMASCO ACCUSA LA TURCHIA 
Intanto, Damasco accusa la Turchia di bombardamenti e sconfinamenti non autorizzati. «12 pickup armati e circa 100 militari sono entrati nelle ultime 24 ore nel nostro territorio nei pressi del valico di Bab al-Salameh, vicino all’aerea di Azaz colpita dall’artiglieria di Ankara» si legge in una lettera del ministero degli Esteri siriano, citata dall’agenzia ufficiale Sana, inviata al segretario generale dell’Onu e alla presidenza del Consiglio di sicurezza.
Un comunicato del governo di Damasco citato da Russia Today sostiene che la Turchia «ha colpito con la sua artiglieria le postazioni dell’Esercito siriano nel nord della provincia di Aleppo», mentre ieri Ankara ha colpito postazioni delle forze curdo-siriane del Pyd, nella zona di Azaz. Si tratta, recita il testo, di un «sostegno diretto al terrorismo» da parte della Turchia.

Mosca: Assad è l’unica autorità, l’alternativa è il caos
Il premier russo Dmitry Medvedev in un’intervista a EuroNews chiarisce la posizione russa sulla Siria: «Assad è l’unica autorità legittima in questo momento», allontanarlo «vorrebbe dire il caos».
«Noi non abbiamo mai detto che la permanenza di Assad è la questione principale in questo processo, semplicemente crediamo che al momento non c’è nessun’altra autorità legittima», ha aggiunto, ribadendo che la sua uscita di scena porterebbe al «caos, come abbiamo visto diverse altre volte in Medio Oriente quando Paesi sono collassati, come in Libia».

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