19 Settembre 2024

ESTERI

Fonte: La Stampa

Reuters - La Stampa

 

Il presidente Usa al termine del vertice con i leader dei Paesi del sudest asiatico: “Avanti per la successione di Scalia. Trump non sarà presidente”

Barack Obama nominerà un giudice al posto di Scalia alla Corte Suprema e Donald Trump «non sarà presidente», perché la presidenza è «un lavoro duro» non uno «show televisivo». Intervenendo al termine del vertice con i leader dei Paesi del sudest asiatico, Obama si sofferma anche sulla crisi in Medio Oriente.

“SIRIA, NESSUNA GARA FRA ME E PUTIN”  

La Siria «non è una gara fra me e Putin, è per fermare la guerra, per mettere fine alla crisi dei rifugiati e sconfiggere l’Isis». A chi gli chiedeva se a suo avviso fosse necessaria un’azione in Libia, Obama replica: «Perseguiteremo l’Isis ovunque. Continueremo ad agire dove abbiamo un chiaro obiettivo. Stiamo lavorando con l’Onu per un governo in Libia».

LA SUCCESSIONE DI SCALIA  

Il presidente Usa lancia il guanto di sfida alla destra: «La Costituzione è chiara su come si deve procedere» afferma Obama, che per la prima chiaramente palesa la sua volontà di andare avanti sulla base dei suoi poteri, in un confronto aperto con i repubblicani. E si spinge anche oltre: non intende nominare un candidato moderato per superare l’opposizione di destra. Si tratterà di un candidato senza ombra di dubbio «qualificato e brillante». «La nomina alla Corte Suprema è un test per la democrazia». La successione di Scalia alla Corte Suprema ha posto l’amministrazione di fronte a un nuovo braccio di ferro con il Congresso a maggioranza repubblicana, che vuole attendere il prossimo presidente per scegliere il giudice e minaccia ostruzionismo nel caso in cui Obama presenti un suo candidato. E irrompe in campagna elettorale, divenendo terreno di scontro.

“TRUMP NON SARA’ PRESIDENTE”  

Proprio sulla campagna interviene anche Obama: «Continuo a ritenere che Trump non sarà presidente. Ho fiducia negli americani. Il lavoro di presidente è un lavoro duro, non è uno show televisivo o marketing». Gli osservatori stranieri – aggiunge Obama – sono «preoccupati» per la retorica dei candidati repubblicani, non solo quella di Trump. A preoccupare sono, fra l’altro, le parole usate sull’immigrazione e la negazione del cambiamento climatico.

“DIBATTITO SALUTARE FRA I DEMOCRATICI”  

Obama interviene anche sul fronte dei democratici, dove Hillary Clinton e Bernie Sanders si sfidano anche sulle rispettive posizioni sul presidente. «C’è un dibattito salutare» mette in evidenza il presidente. Nel corso dell’ultimo dibattito democratico Hillary ha attaccato Sanders, dicendo di aspettarsi «tali critiche nei confronti di Obama dai repubblicani» non da un democratico. Aprendo alla possibilità di appoggiare uno dei due aspiranti alla Casa Bianca, Obama non si sbilancia: «Conosco meglio Hillary di Bernie perché ha servito nella mia amministrazione ed è stata un fantastico segretario di Stato. Ritengo che su alcuni temi sia d’accordo con me, su altri no».

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