Fonte: La Stampa
di Marco Bresolin
Il premier riferisce in Aula: “Reddito di cittadinanza e Quota 100 partiranno nei tempi». Bruxelles tende la mano, ma resta con il fiato sul collo al governo
Arriva il via libera “informale” da parte del collegio dei commissari europei alla manovra italiana. Moscovici e Dombrovskis presto saranno in sala stampa per spiegare la decisione. Ma secondo quanto risulta a La Stampa, oggi non ci sarà una nuova opinione sulla manovra né un nuovo rapporto sul debito. I conti si faranno a gennaio, una volta approvata in via definitiva la Finanziaria. Bruxelles resta col fiato sul collo del governo. In mattinata il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha inviato alla commissione europea una lettera in cui illustra la nuova proposta italiana sulla legge di bilancio. «In queste settimane abbiamo lavorato per avvicinare le posizioni senza mai arretrare rispetto agli obiettivi che ci hanno dato gli italiani con il voto del 4 marzo – ha sottolineato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte riferendo in Aula al Senato-. Non abbiamo mai arretrato sui contenuti della manovra».
Conte: “Reddito di cittadinanza e Quota 100 nei tempi previsti”
«Quando il 21 novembre scorso la commissione ha formalizzato le sue riserve mi sono assunto l’onere e la responsabilità di riannodare il dialogo affinché non fosse compromesso il processo riformatore avviato da questo governo» ha aggiunto il premier, ribadendo che reddito di cittadinanza e quota 100 partiranno nei tempi che il governo aveva previsto.
«La stima economico finanziaria delle misure che avevano maggiormente attirato l’attenzione dei nostri interlocutori europei, che ha richiesto tempo, ha rilevato che le risorse sono inferiori a quelle previste. Ciò ha permesso di ridurre il disavanzo dal 2,4% a circa il 2,04% senza modificare né i contenuti, né la platea, né i tempi di realizzazione delle due misure». Il quadro macroeconomico evidenzia «un rallentamento dovuto al cattivo andamento del commercio internazionale e dunque va rivista la stima sul Pil che si attesta al 1%». Fra i punti toccati nel discorso, più volte interrotto dall’opposizione, la conferma dell’istituzione di una imposta sui diritti digitali che superino determinate soglie, l’incremento del prelievo nel settore dei giochi.
Dombrovskis: “Soluzione non ideale ma evitata procedura
«La soluzione sul tavolo non è ideale, non dà una soluzione a lungo termine per i problemi economici italiani, ma ci consente di evitare per ora di aprire una procedura per debito, posto che le misure negoziate siano attuate pienamente» dice il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis. «Le misure addizionali trovate dall’Italia ammontano a 10,25 miliardi» ha aggiunto Dombrovskis.
Borse positive
L’accordo del’Italia sulla manovra con la Ue spinge Piazza Affari (+1,65%) la migliore tra le Borse europee, nel complesso ben intonate (Londra +0,78%, Francoforte +0,51%) in attesa della decisione sui tassi della Fed ma soprattutto delle indicazioni del suo presidente Jerome Powell su una possibile pausa nei ritocchi all’insù nel 2019. Lo spread in calo, ora a 256 punti, spinge a Milano soprattutto le banche con in testa Intesa (+4,03%), Ubi (+4,01%) e Unicredit (+3,46%). In fondo al listino principale restano invece Azimut (-1,83%), all’indomani dello scivolone provocato dall’uscita dell’a.d, e Stm (-1,4%), penalizzata come altri titoli del settore dalla revisione al ribasso della guidance per il trimestre di Micron Technology. Fuori dal Ftse Mib in luce Trevi (+6,8%) sulle ipotesi, a ridosso del Cda, che Fsi Investimenti e Polaris Capital sottoscriverebbero una fetta importante dell’aumento di capitale da 130 milioni.