Nel decreto che il Consiglio dei ministri varerà il 1° maggio oltre al nuovo taglio del cuneo sono previsti rilancio delle politiche attive, formazione e contratti a termine
Dal 2024 la Garanzia per l’inclusione
Dal 1° gennaio 2024 arriva la Garanzia per l’inclusione (Gil), che sostituirà il Rdc, e verrà riconosciuta ai nuclei familiari con almeno un disabile, un minore, un soggetto con almeno 60 anni di età o un percettore di assegno di invalidità civile. Il beneficio tocca i 6mila euro l’anno (500 euro al mese, aggiornato alla nuova scala di equivalenza). Il sussidio è integrato fino a 3.360 euro (280 euro al mese) come contributo affitto. Il sostegno è erogato per 18 mesi. Dopo un mese di stop riparte per altri 12. Per i beneficiari del Rdc che alla scadenza dei 7 mesi di sussidio previsti ora hanno sottoscritto un patto per il lavoro e sono inseriti in misure di politica attiva, arriva la Prestazione di accompagnamento al lavoro (Pal). Si può chiedere dal 1° settembre, e vale 350 euro al mese. Stesso valore per la Garanzia per l’attivazione lavorativa (Gal) riconosciuta a soggetti tra i 18 e i 59 anni in condizione di povertà assoluta, con un valore Isee non superiore a 6mila euro.
Da 12 a 24 mesi arrivano causali più accessibili
Si smonta il decreto Dignità. Fino a 12 mesi i datori possono continuare a stipulare contratti a tempo determinato “liberi”, cioè senza indicare le ragioni giustificatrice del ricorso al rapporto temporaneo. Per salire da 12 a 24 mesi si devono invece indicare le causali. Che con la bozza di decreto Lavoro diventano tre, con un ampio rinvio alla contrattazione collettiva. D’ora in avanti pertanto si possono firmare contratti a termine da 12 fino a 24 mesi per tre questi motivi, decisamente più accessibili: specifiche esigenze previste dai contratti collettivi (articolo 51 del Dlgs 81 del 2015); specifiche esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva individuate dalle parti in assenza di previsioni contrattuali, previa certificazione delle stesse presso una commissione di certificazione; oppure esigenze di sostituzione di altri lavoratori.
Semplificazione a beneficio dei datori
La bozza di decreto Lavoro introduce anche una prima semplificazione delle norme del decreto Trasparenza in vigore dallo scorso agosto, che ha imposto ai datori tantissima burocrazia andando oltre il recepimento della diretta Ue. In particolare, per tutta una serie di informazioni, ad esempio, durata del periodo di prova, congedo per ferie, importo iniziale della retribuzione, programmazione dell’orario normale di lavoro, il datore di lavoro assolve all’obbligo informativo con l’indicazione del riferimento normativo o della contrattazione, anche aziendale, che disciplina queste materie. Inoltre, sempre per sgravare i datori da adempimenti inutili, si stabilisce che l’azienda è tenuta a consegnare o a mettere a disposizione del personale, anche mediante pubblicazione sui siti web, dei contratti collettivi e di eventuali regolamenti aziendali applicabili al rapporto di lavoro.
Aziende, ristrutturazioni anche nel 2024 e 2025
Nella bozza del decreto Lavoro spunta anche la proroga al 2025 del contratto di espansione, inizialmente previsto fino al 2023, che è quindi esteso di due ulteriori anni (2024 e 2025). Sino al 2025 pertanto alle aziende sarà possibile avviare una procedura di consultazione finalizzata alla stipula del contratto di espansione. Sono interessati dallo strumento i processi di reindustrializzazione e riorganizzazione delle imprese con un organico superiore a 50 unità lavorative (limite ridotto da mille a 50 unità per gli anni 2022, 2023, 2024 e 2025). Si interviene poi per consentire alle imprese interessate da contratti di espansione di gruppo di completare i piani di turn over previsti, permettendo loro, mediante accordi sindacali, di pianificare le uscite dei lavoratori più anziani in un arco temporale più ampio.
Tempo indeterminato con contributi azzerati
Sono previsti incentivi per chi assume i beneficiari di Gil. Se scatta un contratto a tempo indeterminato (apprendistato e trasformazioni di rapporti a tempo inclusi) è riconosciuto uno sgravio contributivo al 100% per 24 mesi (fino a 8mila euro l’anno). Se il contratto è termine o stagionale l’incentivo è del 50% (fino a 4mila euro l’anno) per 12 mesi. La bozza di relazione tecnica ipotizza 20mila assunzioni a tempo indeterminato l’anno, e 50mila a termine o stagionale. Se si apre una attività di lavoro autonomo entro i primi 12 mesi di fruizione del beneficio è riconosciuto in un’unica soluzione un beneficio addizionale pari a 6 mensilità della prestazione, nei limiti di 500 euro mensili. Qui si ipotizzano 300 soggetti fruitori. In caso di avvio di una attività di lavoro dipendente di uno o più componenti il nucleo beneficiario di Gil il maggior reddito è compatibile fino a 3mila euro lordi annui.
Incentivo a chi assume chi non studia né lavora
Ai datori privati che assumono under30 Neet e registrati al programma operativo nazionale “Iniziativa occupazione giovani” è riconosciuto un incentivo per un periodo di 12 mesi pari al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali. La bozza spiega che si deve trattare di nuove assunzioni effettuate a decorrere dal 1° giugno e fino a fine anno (sette mesi). Il contributo è riconosciuto per le assunzioni a tempo indeterminato, anche a scopo di somministrazione, e per l’apprendistato professionalizzante o cosiddetto “di mestiere” (di secondo livello). L’incentivo non si applica ai rapporti di lavoro domestico. Secondo la relazione tecnica nel 2023 la misura può produrre 70mila nuove assunzioni di giovani under30, delle quali il 56% (39mila individui) con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato professionalizzante, per una retribuzione media mensile (calcolata sul 2021) pari a circa 1.300 euro.
Maggiorazione anche se un genitore è deceduto
Si riconosce la maggiorazione dell’assegno unico prevista solo per i nuclei in cui entrambi i genitori siano titolari di reddito da lavoro, anche per i minori appartenenti a nuclei ove, al momento della presentazione della domanda, è presente un solo genitore lavoratore poiché l’altro risulta deceduto. Attualmente la maggiorazione è riconosciuta per ciascun figlio minorenne presente in nuclei in cui entrambi i genitori sono percettori di reddito da lavoro. Con questa modifica tale maggiorazione verrebbe riconosciuta per ciascun figlio minore anche per le situazioni in cui l’unico genitore presente sia titolare di reddito da lavoro e l’altro risulti deceduto. I minori che hanno ricevuto l’assegno unico nel periodo di osservazione per i quali risulta la presenza di un solo genitore, poiché l’altro risulta deceduto, sono pari circa a 80mila al mese.
Indennizzo agli infortuni mortali in formazione
Arriva un fondo per indennizzare l’infortunio mortale durante attività formative. Per quest’anno la dote è di 10 milioni, così da poter rispondere alle richieste per eventi occorsi dal 1° gennaio 2018, data di entrata in vigore della disciplina che regola la scuola-lavoro. Dal 2024 a disposizione ci sono due milioni. Assicurati anche gli studenti privati. Si chiarisce poi la tutela Inail nella scuola: per gli alunni la copertura scatta per tutti gli eventi nei luoghi di istruzione e loro pertinenze o nell’ambito delle attività programmate dalle scuole o istituti di istruzione di ogni ordine e grado, con esclusione degli infortuni in itinere. Per i docenti la copertura è la stessa oggi garantita al resto dei lavoratori dipendenti, compreso l’infortunio in itinere. Novità anche per gli 8/900mila lavoratori domestici, che possono richiedere alle strutture territoriali Inail di essere sottoposti alla sorveglianza sanitaria.