24 Novembre 2024
Matteo Salvini

Matteo Salvini

Il leder della Lega riguarderà debiti fino a 30mila euro e si ricorrerà al meccanismo del saldo e stralcio. Cioè si pagherà una certa percentuale del debito con il fisco e la posizione debitoria scomparirà, sarà stralciata

Insiste con l’idea di una nuova pace con il fisco («c’era nel programma del centro-destra, è di buon senso») eMatteo Salvini ha fornito il dettaglio su come funzionerà la sua proposta: riguarderà debiti fino a 30mila euro e si ricorrerà al meccanismo del “saldo e stralcio”. Cioè si pagherà una percentuale del debito con il fisco e la posizione debitoria scomparirà (sarà stralciata). Una possibilità andata in questi anni di pari passo con quella della rottamazione delle cartelle nella quale invece si paga tutto il debito ma depurato da sanzioni e interessi.

Come funziona il “saldo e stralcio”
Un “saldo e stralcio” fu varato dal primo governo Conte, ha ricordato lo stesso Salvini (che di quell’esecutivo era ministro e vicepremier). Come funziona lo spiega l’Agenzia delle Entrate sul proprio sito. Il saldo e stralcio precedente – dal quale ci si attendevano 1,3 miliardi di gettito e che invece ha fruttato solo 700 milioni di incassi – riguardava solo le persone fisiche ed era riferito esclusivamente ad alcune tipologie di debiti: quelli affidati all’Agente della riscossione dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2017. La misura agevolativa, oltre alla riduzione degli importi dovuti, prevedeva anche l’azzeramento di sanzioni e interessi di mora.

Le limitazioni
C’erano limiti precisi: riguardava esclusivamente le persone fisiche che versavano in una grave e comprovata situazione di difficoltà economica: cioè quando il valore Isee riferito al proprio nucleo familiare non superava i 20mila euro oppure quando alla data di presentazione della dichiarazione di adesione risultava già presentata la procedura di liquidazione.
Non è noto se queste limitazioni verrebbero mantenute nella nuova versione oppure si allargherebbero le maglie della sanatoria. Si trattava esclusivamente dei carichi derivanti dagli omessi versamenti dovuti in autoliquidazione, in base alle dichiarazioni annuali, e quelli derivanti dai contributi previdenziali dovuti dagli iscritti alle casse professionali o alle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi Inps.

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