20 Settembre 2024

Fonte: La Stampa

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Il ministro dell’Economia: «Troveremo una soluzione con il Def»

«Con Bruxelles è in corso una discussione normale per verificare i dati del 2016 di finanza pubblica e con il Def di aprile troveremo una soluzione definitiva». Così il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan parlando a Londra all’Aspen Institute commenta la lettera di richiamo sui conti pubblici che la Commissione Ue sta preparando per l’Italia e per altri Paesi a rischio di eccessiva deviazione dagli obiettivi attesa per i primi giorni della prossima settimana. Padoan ribadisce che la strada del Governo «è quella giusta», visti i dati «positivi» sul pil che rendono reali le prospettive di una crescita all’1,6% per quest’anno e assieme ad altri indicano una finanza pubblica «che migliora».
La lettera che arriverà all’Italia la prossima settimana contiene un richiamo Ue fuori dalle regole, cioè fuori dal processo di valutazione dei conti pubblici chiamato “Semestre europeo”. Ma la Commissione ritiene opportuno sollecitare quei Paesi più a rischio di richiami formali, come è l’Italia a causa del debito. L’avvertimento non dovrebbe però tradurre in cifre la richiesta di correzione di Bruxelles, e quindi andrà soltanto ad arricchire la trattativa in corso con il Governo italiano sulla flessibilità.
La “fuori stagione” sarà inviata anche a Spagna (che deve presentare un aggiornamento della legge di stabilità non appena avrà un nuovo Governo), Belgio, Finlandia e Austria. Tutti già richiamati da Bruxelles in fase di giudizio delle leggi di stabilità, nel quale si raccomandavano correzioni in corso d’anno per non deviare troppo dagli obiettivi concordati.
La stessa raccomandazione veniva fatta all’Italia nell’opinione pubblicata a novembre, nella quale si evidenziava il rischio di non rispetto delle regole del Patto – soprattutto quella del debito – a causa di uno «scostamento significativo» dall’obiettivo di medio termine (pareggio strutturale di bilancio). L’Italia aveva già uno scostamento nel 2015, che invece di ridursi si è andato aggravando: nell’opinione di novembre Bruxelles scriveva che il saldo strutturale, indicatore preso in esame per valutare il rispetto della “regola del debito”, invece di migliorare del raccomandato 0,1%, peggiora di 0,5%. È anche per questo che Bruxelles ha promosso la legge di stabilità ma rinviato la risposta sulla flessibilità a maggio, dando così modo al Governo o di inserire le necessarie correzioni nel programma di stabilità ad aprile o di pianificare aggiustamenti nel corso dell’anno. Per ottenere tutti i margini richiesti per il 2016 (0,1% di riforme, 0,3% di investimenti, 0,2% di migranti), l’Italia dovrà certamente fare uno sforzo in più, ed è quello che la lettera ribadirà. Niente che il Tesoro, con cui è in corso la trattativa, non sappia già. Padoan e il commissario Moscovici stanno negoziando da mesi, proprio per raggiungere un equilibrio che assicuri allo stesso tempo rispetto delle regole e margini di spesa.
Della questione d’altronde si occuperanno anche Eurogruppo ed Ecofin lunedì e martedì, mettendo nero su bianco i dubbi e le preoccupazioni già espressi dalla Commissione sulla sostenibilità dei conti italiani e degli altri paesi a rischio.

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