POLITICA
Fonte: La StampaIl ministro dell’Economia: il governo ha una strategia ambiziosa di riforme e risanamento della finanza pubblica. Fonti dell’esecutivo: nessuna manovra
Il monito di Bruxelles all’Italia «è severo ma è d’accordo con quello che pensiamo noi». Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan intervistato dal Gr1 assicura che il governo risponderà all’Ue con una strategia di crescita e risanamento. Bruxelles, infatti, chiede all’Italia di sostenere la crescita e fare le riforme e dà due mesi di tempo al nostro paese per riparare agli “squilibri eccessivi”. «L’Europa mette in evidenza problemi strutturali che conosciamo da tempo, praticamente ci incita a far ripartire la crescita e quindi l’occupazione e in questo modo correggere gli squilibro», dice il ministro.
E aggiunge: «Il governo ha una strategia ambiziosa di crescita, riforme e risanamento della finanza pubblica in un arco di tempo di medio termine e ci accingiamo a vararla e poi a implementarla». Padoan riconosce nelle parole dure della Ue le stesse che usava lui quando era all’Ocse. «Non nego che più o meno sono le stesse cose», ammette. «Non siamo soli – dice il ministro a chi gli ricorda che Bruxelles ha ammonito anche Francia e Germania – ma il mal comune non è mezzo gaudio. Dobbiamo tutti avviare politiche che rilancino la crescita e l’occupazione. Questa sicuramente è l’intenzione del governo italiano, in modo che andando in Europa come presidenti del prossimo semestre possiamo auspicabilmente rilanciare la crescita in tutto il continente e non solo da noi».
Il rischio per Renzi è quello di dover ricorrere a una manovra correttiva. Ma a quanto sembra non sarà così: all’indomani dell’avvertimento della Commissione europea per la situazione economica italiana, fonti di governo riferiscono che Matteo Renzi starebbe puntando tutto su misure economiche che permetterebbero di evitare una sanzione europea ad aprile. Le misure in questione sono quelle al quale l’esecutivo lavora da settimane e che il presidente del Consiglio presenterà mercoledì.
Si parte dalla riforma del mercato del lavoro, passando per il piano di edilizia scolastica fino ad arrivare allo sblocco dei debiti della Pubblica Amministrazione. «Non ci sembra sia nell’aria una nuova manovra», hanno inoltre confermato fonti del Pd.