20 Settembre 2024

ECONOMIA

Fonte: La Stampa

eco

Il ministro: «La caduta Pil dell’Italia è peggio della crisi del ’29». Il presidente della Bce: «Le ricette per l’Europa valgono anche in Italia». Napolitano: «La priorità è la crescita»

 

Ripresa, Pil, lavoro, prospettive. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan fa il punto sull’economia italiana attraverso una nota di aggiornamento del Def: «Occorre muovere con decisione su più fronti nella consapevolezza che in assenza di una ripresa robusta la tenuta del tessuto produttivo e sociale risulterebbe a rischio, la ricchezza delle famiglie minacciata, le prospettive dei giovani compromesse». «In termini cumulati la caduta del Pil in Italia è superiore rispetto a quella verificatasi durante la Grande depressione del ’29» spiega il titolare del Tesoro che aggiunge «l’area dell’euro è a un bivio» con i paesi che in assenza di interventi «rischiano di avvitarsi in una spirale di stagnazione e deflazione».

L’allarme di Padoan è durissimo: «Occorre muovere con decisione su più fronti nella consapevolezza che in assenza di una ripresa robusta la tenuta del tessuto produttivo e sociale risulterebbe a rischio, la ricchezza delle famiglie minacciata, le prospettive dei giovani compromesse». Il ministro dell’Economia parla anche della riforma del lavoro: «La rete di ammortizzatori sociali verrà rafforzata e resa più inclusiva. Le imprese potranno gestire in maniera più efficiente l’attività produttiva reagendo con maggior prontezza alle evoluzioni cicliche».

Intanto a Napoli il presidente della Repubblica Napolitano ha incontrato il Direttivo della Bce spiegando che «la sfida numero uno è quella di aprire un nuovo sentiero di forte e sostenibile crescita in Europa. La preoccupazione – ha detto – è naturalmente l’altissimo tasso di disoccupazione raggiunto nell’area euro e soprattutto in alcuni Paesi come l’Italia. E questo – ha sottolineato – è un motivo di preoccupazione non solo per il presente, ma anche in una prospettiva più lunga».

«L’Italia – ha assicurato il capo dello Stato – intende portare avanti con determinazione e accelerare un chiaro impegno di superamento di sue debolezze strutturali, a cominciare dal così elevato debito pubblico, ma al tempo stesso nel contribuire all’agenda europea di questo semestre agisce per spostare l’accento delle politiche europee verso programmi coordinati di investimento per l’innovazione e la creazione di lavoro».

Da parte sua il presidente della Bce Draghi ha ribadito che «solo le riforme strutturali, che aumentano la crescita potenziale, e quindi la sostenibilità del debito, possono creare i margini per usare in futuro la politica di bilancio» in funzione pro-crescita ricordando che le politiche suggerite per l’Ue «sono anche, e forse specialmente, valide per l’Italia».

E sulle proteste annunciate per domani a Napoli, in occasione del consiglio Bce: «Ci ricordano delle difficoltà del nostro compito» nel risolvere una crisi «sentita in maniera particolarmente acuta in alcune regioni d’Europa».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *