Fonte: Corriere della Sera
di Isodoro Trovato
Da oggi più moneta elettronica e meno contanti anche negli studi professionali e nelle imprese. Finora capitava spesso di non poter pagare con bancomat o carta di credito una prestazione professionale o un lavoro svolto da un artigiano. La motivazione era semplice: i professionisti lamentavano un costo aggiuntivo dei pos e quindi una scarsa convenienza alla moneta elettronica. Invece parte proprio dal 1° luglio il credito d’imposta per le commissioni addebitate per l’utilizzo del Pos. In sostanza, i costi sostenuti da professionisti e dalle imprese sulle transazioni effettuate mediante l’accettazione di carte di credito e altri pagamenti elettronici tracciabili si trasformerà in un bonus fiscale pari al 30% di quanto addebitato per spese bancarie. Dunque, professionisti e imprese sono obbligati ad accettare i pagamenti con moneta elettronica per potere accedere a questo nuovo credito d’imposta.
Opportunità e lacune
Ciò che manca sono le sanzioni nei confronti di chi non si adeguerà. Nella prima versione il decreto fiscale prevedeva , in caso di mancata accettazione del pagamento elettronico, l’applicazione di una sanzione, a carico del professionista e dell’impresa, per un valore fisso pari a 30 euro con l’aggiunta del 4% del valore della transazione rifiutata. Una sanzione, però, che non sarebbe stata automatica ma che si sarebbe applicata a due condizioni: denuncia del consumatore, al quale è stato negato il pagamento con strumenti elettronici, e successivo accertamento da parte degli organi competenti con la remissione di tutti gli atti al Prefetto competente per territorio. Il capitolo sanzioni è stato depennato e adesso non esistono deterrenti per chi non volesse utilizzare il Pos, il che rende il meccanismo un po’ più debole, Fisco e legislatore hanno preferito puntare sulla convenienza per chi deciderà di incrementare l’uso della moneta elettronica. L’agevolazione fiscale, infatti, consiste in un credito d’imposta, pari al 30% delle commissioni e dei costi fissi addebitate per le transazioni effettuate mediante utilizzo di carte di credito a decorrere dal 1 luglio 2020. Il credito sarà utilizzabile, solo in compensazione, a decorrere dal mese successivo a quello in cui sono state sostenute le spese.
Modalità di richiesta e utilizzo
Per ottenere il credito dovrà essere inviata comunicazione, utilizzando il software predisposto dalla stessa Agenzia, in cui andranno evidenziati sia il numero delle operazioni effettuate nel periodo di riferimento sia gli importi delle commissioni e dei costi fissi periodici addebitati dagli operatori finanziari che mettono a disposizione il pos. Lo ha previsto un provvedimento dello scorso 29 Aprile con il quale l’Agenzia delle Entrate ha reso operativo l’agevolazione. La comunicazione dovrà essere effettuata entro il 20 del mese successivo ed il credito, maturato con cadenza mensile, potrà essere utilizzato a decorrere dal mese successivo; quindi successivamente all’invio delle comunicazioni all’Agenzia.