19 Settembre 2024

Accordo strategico tra i tre Paesi, che suona anche come un chiaro avvertimento alla Cina. L’ira della Francia tagliata fuori: “Scelta deplorevole”. L’ambasciatore di Pechino negli Stati Uniti: “Mentalità da Guerra Fredda”

Stati Uniti e Regno Unito aiuteranno l’Australia a dotarsi di sottomarini a propulsione nucleare: parte di una storica partnership di sicurezza trilaterale denominata con l’acronimo AUkUs. È l’annuncio arrivato nel tardo pomeriggio americano in diretta tv, col premier australiano Scott Morrison e quello inglese Boris Johnson collegati alla Casa Bianca attraverso grandi schermi.
Si tratta di un importante patto strategico che legherà gli Stati Uniti e il Regno Unito alla sicurezza dell’Australia per il futuro. Ma anche di un chiaro avvertimento alla Cina. Tanto più che l’alleanza viene annunciata subito dopo l’incontro di Joe Biden con i leader del Quad: il quadrilatero delle democrazie indo-pacifiche, formato da Giappone, India e appunto Stati Uniti e Australia è definto in questo momento dagli americani un vero “cordone di contenimento” nei confronti dell’espansione cinese nell’area che abbraccia l’Oceano Pacifico, il Mar della Cina e il Pacifico Occidentale.
Il patto segna un passo aggressivo e decisamente importante nei confronti del Dragone. Gli Stati Uniti, finora, hanno infatti condiviso la tecnologia della propulsione nucleare con un solo paese: il Regno Unito, attraverso un accordo del 1958, che, come scrive il sito d’informazione Axios, è “considerato pietra angolare della relazione speciale tra le due nazioni”. Ora, annunciano i leader, la nuova alleanza a tre stabilirà nuovi canali di condivisione delle informazioni. Insieme a sforzi congiunti per sviluppare tecnologie avanzate, anche in settori come sicurezza informatica, intelligenza artificiale, informatica quantistica e, appunto, capacità sottomarine.
Gli esperti dei tre stati, ha spiegato Morrison, collaboreranno per i prossimi 18 mesi al fine di identificare il modo migliore per permettere all’Australia di realizzare i suoi sottomarini nucleari. Canberra ci aveva d’altronde già provato, tramite un travagliato accordo da 66 miliardi di dollari con la Francia, che ora verrà abbandonato. La marina militare francese esprime “grande delusione” per la scelta del governo australiano di siglare il patto con Usa e Regno Unito. Per il governo transalpino si tratta di una “scelta deplorevole” che, dice il ministero della Difesa in una nota, ” non fa che rafforzare la necessità di sollevare forte e chiaro la questione dell’autonomia strategica europea”.
“I nostri governi e i nostri coraggiosi eserciti sono stati  fianco a fianco per letteralmente oltre 100 anni. Nelle trincea nella prima guerra mondiale, saltando da un’isola all’altra nella Seconda guerra mondiale, durante i gelidi inverni della Corea e il caldo torrido nel Golfo Persico”, ha detto enfatico Biden parlando dopo gli altri due leader. “Oggi compiamo un altro passo storico per approfondire e formalizzare la cooperazione tra le tre nazioni. Perché tutti riconosciamo la necessità imperativa di garantire la pace e la stabilità nell’Indo-Pacifico a lungo termine”. Per poi concludere: “Dobbiamo essere in grado di affrontare sia l’attuale situazione strategica nella regione, sia il modo in cui potrebbe evolversi. Il futuro di ciascuna delle nostre nazioni, e del mondo intero, dipende da un Indo-Pacifico libero e aperto, duraturo e fiorente per i decenni a venire”.
La mossa solleva l’irritazione della Cina, che attraverso l’ambasciatore negli Stati Uniti, Liu Pengyu, invita Usa, Regno Unito e Australia a “scrollarsi di dosso la loro mentalità da Guerra Fredda e il pregiudizio ideologico”. I tre Paesi, dice il diplomatico, “non dovrebbero costruire blocchi che prendono di mira o danneggiano gli interessi di terze parti”.

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