22 Novembre 2024

Fonte: Corriere della Sera

di Viviana Mazza

L’avvocata impegnata per i diritti umani, è stata temporaneamente rilasciata. Ma il 9 novembre la Corte Suprema ha rifiutato la revisione del processo di Saba Kord Afshari, 22enne che deve scontare 15 anni di carcere per aver «diffuso corruzione e prostituzione» manifestando senza hijab. Un’altra ragazza, Nasibeh Shamsaie, che si era tolta il velo sul monte Damavand e poi è fuggita in Turchia, rischia la deportazione per ingresso illegale e falsificazione di documenti


Dall’Iran è arrivata nei giorni scorsi una buona notizia: il rilascio temporaneo di Nasrin Sotoudeh. Avvocata impegnata per i diritti umani nota in tutto il mondo, era stata incarcerata nel giugno 2018 e condannata nel marzo 2019 a 33 anni di carcere (di cui 12 almeno da scontare) per «propaganda contro il sistema» e altre accuse. Nel video del 7 novembre diffuso sui social, il volto di Nasrin è coperto dalla mascherina ma si vede la gioia negli occhi di questa madre 57enne, mentre riabbraccia il figlio adolescente.
Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, oggi le conferirà le chiavi della città, che saranno consegnate a suo nome all’attivista del Movimento Donne Iraniane Sabri Najafi. In un audio, Sotoudeh ringrazierà per il riconoscimento ricevuto «nell’adempimento dei suoi doveri professionali». Anche la sua condanna è legata a questi doveri, sottolinea con preoccupazione un comunicato dell’Onu, che chiede alle autorità di Teheran che il rilascio temporaneo per motivi di salute sia reso permanente. Sotoudeh ha il Covid: lo ha reso noto il marito Reza Khandan tre giorni dopo il rilascio. Anche lui è risultato positivo.
Una delle ragioni per cui Sotoudeh è stata condannata è aver difeso le donne che si sono battute contro l’obbligo del velo in Iran. Il 9 novembre la Corte Suprema ha rifiutato la revisione del processo di Saba Kord Afshari, 22enne che deve scontare 15 anni di carcere per aver «diffuso corruzione e prostituzione» manifestando senza hijab. Un’altra ragazza, Nasibeh Shamsaie, che si era tolta il velo sul monte Damavand e poi è fuggita in Turchia, rischia la deportazione per ingresso illegale e falsificazione di documenti.
Sotoudeh ha anche fatto da avvocato a prigionieri politici che nessuno voleva difendere. Ora ci sono giovani che rischiano di finire sul patibolo per le manifestazioni del 2017 e 2019. «I sogni di Nasrin sono lontani dall’essere realizzati», nota Najafi. «Spero che le tante città italiane che le stanno dando riconoscimenti possano anche fare qualcosa di concreto».

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