Alta tensione al Golf Club in Florida, dove stava giocando l’ex presidente. Interviene la scorta del Secret Service e spara a un uomo armato di pistola, poi arrestato dopo una fuga in auto. Biden e Harris chiamano il rivale: «Sollevati che stia bene, no alla violenza»
Due mesi dopo il tentato omicidio al comizio di Butler, in Pennsylvania, l’America e Donald Trump rivivono l’incubo di un attentato. La scena è il lussuoso Trump International Golf Course di West Palm Beach, 15 minuti di macchina da Mar-a-Lago. Il tycoon è sul campo – fra la buca 5 e la sei – con l’amico inseparabile Steve Witkoff. Non c’è lo staff politico, a riposo dopo la tre giorni fra Nevada, Arizona e Utah. C’è il secret service che lo scorta come sempre.
Non sono ancora le 13,30 quando gli agenti avanzati, quelli che si muovono per “pulire” il terreno e sgomberarlo da pericoli potenziali, notano la canna di un fucile spuntare da dietro una fila di alberi. C’è un uomo appostato fuori dal perimetro del campo, al di là della recinzione. Partono diversi colpi da parte degli agenti, mentre subito scatta l’operazione per mettere in sicurezza il tycoon. È portato su una golf cart e in un luogo sicuro. Il convoglio che lo condurrà nella residenza di Mar a Lago lascerà il campo solo dopo qualche ora. Nel frattempo, per sicurezza, vengono chiusi gli uffici della campagna elettorale del tycoon.
L’uomo si trova fra i 365 e i 460 metri da Donald Trump. Ha un fucile Ak-47 con il mirino e gli esperti di balistica subito disputano sulla nota diffusa nel primo pomeriggio da Steven Cheung, portavoce di Trump e primo a parlare di una sparatoria nei pressi del golf club, sostenendo che l’ex presidente non è mai stato in pericolo. L’aggressore ha schivato i colpi e si è dileguato lasciando appesi alla recinzione due zaini. Gli agenti hanno trovato una camera Go-Pro e appunto il fucile. Un testimone lo ha visto balzare fuori dal bosco e infilarsi su un Suv nero della Nissan. Avendo sentito pochi istanti prima i colpi, ha avuto la prontezza di prendere la targa, fotografare la macchina e osservare le fattezze dell’individuo. Dalla sua testimonianza sono partite le ricerche, la zona attorno al campo da golf è stata sigillata: chiuse strade e accessi a West Palm Beach. Meno di un’ora più tardi una pattuglia ha intercettato la Nissan sulla Interstate 95 nella contea di Martin. L’auto è stata perquisita, non sono stati trovati segni di esplosivo.
L’uomo è stato fermato e condotto alla stazione di polizia dove l’FBI, che ha mobilitato risorse e dispiegato uomini sul campo, ha preso il controllo delle indagini. Gli inquirenti non hanno diffuso l’identità del sospetto, ma tre fonti investigative hanno detto all’Ap che l’attentatore si chiama Ryan Wesley Routh. William Snyder, sceriffo di Palm Beach, ha detto che l’uomo in detenzione era tranquillo, non ha rilasciato alcuna dichiarazione.
«Sono al sicuro, sto bene. Niente mi fermerà, non mi arrenderò mai», ha reagito invece una volta al sicuro Trump inviando un messaggio via e-mail ai sostenitori. Immediatamente sono stati informati dell’accaduto anche il presidente Biden e la vicepresidente e candidata alla Casa Bianca Kamala Harris. Si sono detti «sollevati nel sapere che è al sicuro». In un post su X Harris ha aggiunto che «non c’è posto per la violenza in America».
Il primo a parlare con Trump è stato il senatore Lindsey Graham, JD Vance gli ha parlato prima che la notizia della sparatoria diventasse di dominio pubblico: «L’ho trovato su di morale». «Sono felice di essere vivo», ha detto Trump parlando con la NBC.L’episodio arriva a due mesi dall’attentato di Butler, in Pennsylvania dove Trump stava tenendo un comizio. Fu colpito di striscio all’orecchio destro e lo sparatore, il 20enne Thomas Crooks, appostato su un tetto nelle vicinanze escluso dal perimetro di sicurezza, venne ucciso dagli agenti del Secret service. Nella sparatoria rimase ucciso Corey Comperatore, 50enne ex vigile del fuoco. In seguito all’attentato la direttrice del Secret Service, Kimberly Cheatle si è dimessa su pressioni bipartisan del Congresso. Ieri in Florida la presenza del Secret Service era limitata. Lo sceriffo della contea di Palm Beach Ric Bradshaw ha spiegato che il campo da golf sarebbe stato ulteriormente protetto se Trump fosse il presidente in carica. Il riferimento è proprio alla zona di cespugli e piante che circonda il percorso e che di fatto era fuori dal perimetro di sicurezza. Alcuni deputati repubblicani hanno già chiesto che i responsabili del Secret Service si presentino in Congresso per spiegare cosa è accaduto.
Ieri l’agenda di Trump era sgombra da impegni ufficiali, dopo i due giorni trascorsi nell’Ovest fra Nevada, Arizona e conclusi con un evento di raccolta fondi nello Utah. Il candidato repubblicano però aveva in mattinata rinunciato a gettarsi nell’arena dei social. In un post su Truth ha scritto «Io odio Taylor Swift». La cantante martedì sera ha pubblicamente appoggiato Kamala Harris. Un sondaggio diffuso ieri dalla ABC ha rivelato che il suo impatto ad oggi è residuale. Il sondaggio evidenzia pure che il 56% degli americani ritenga Harris vincitrice del dibattito. Non c’è stato nessun spostamento di potenziali voti. La corsa resta in bilico e serrata soprattutto nei sette stati chiave. E ora il nuovo attentato a Trump ennesima “Surprise” di una campagna sempre più dai contorni storici.