Fonte: La Repubblica
Per il ministro della Giustizia sarebbe uno “scenario inquietante e improponibile”. E auspica che nel centrosinistra siano messe da parte le “divisioni personali, altrimenti vince la destra”. Ma il coordinatore del partito lo rimbrotta: “Quando abbiamo fatto governo con Pd c’era anche lui”
Uno “scenario inquietanto e improponibile”: così il ministro della Giustizia Andrea Orlando, durante L’Intervista di Maria Latella su Skytg24 definisce un’eventuale alleanza tra il Pd e Berlusconi: tanto che, sottolinea il Guardasigilli, “Chiederei agli iscritti che ne pensano, attraverso un referendum”. “Mi pare – aggiunge Orlando – che anche Renzi lo abbia negato. Ma se cessiamo di essere di sinistra sarebbe un’altra cosa. Ora bisogna lavorare per scongiurare questo scenario”. Ma la replica di Lorenzo Guerini, coordinatore del Pd, è sferzante. “L’unico governo con Berlusconi il Pd l’ha fatto con Bersani segretario e Orlando era nel gruppo dirigente – dice Guerini – non ricordo come andò quella volta il referendum tra gli iscritti”.
Il giorno dopo i due eventi del centrosinistra che hanno messo di fronte Renzi e Pisapia, lo scontro dunque prosegue anche se Orlando sottolinea che “lacerazioni personali vanno messe da parte per provare a ricostruire una coalizione che includa anche pezzi di società che in questo momento sono alla finestra o sono disincantati”. Mettiamo da parte” le divisioni personali, “altrimenti vince la destra”, lanciando così un ennesimo messaggio chiaro all’ex premier. “Dove il centrosinistra si è diviso, è stato sconfitto. E questa è una buona ragione per costruire una coalizione”, ha insistito Orlando. Che poi ha parlato anche di legge elettorale.
“Alla direzione di luglio ci faremo sentire, non ci rassegneremo all’idea del proporzionale e spingeremo per costruire la coalizione. È un passaggio inevitabile se vogliamo ricomporre il popolo”. Il ministro ha affrontato un altro tema caldo, quello dell’immigrazione: “L’idea delle poltrone vuote non so se funziona, secondo me bisognerebbe provare a unire i Paesi più direttamente colpiti dal fenomeno dell’immigrazione e costruire un sistema di alleanze”.
Il ministro della Giustizia ha aggiunto che sia la proposta di Minniti di chiudere i porti alle Ong, sia quella di Bersani di lasciare le poltrone vuote sono un “richiamare gesti eclatanti per dire all’Europa che così non ce la facciamo”.