Fonte: La Stampa
di Maria Luisa Prete
I pesanti blocchi venivano trasportati lungo il Nilo su barche di legno tenute insieme da corde. Lo conferma il ritrovamento di un papiro
E’ una delle sette meraviglie del mondo antico e da sempre un enigma per studiosi e appassionati. Ora però la Piramide di Cheope, conosciuta anche come Grande Piramide di Giza, vede per la prima volta aprirsi uno spiraglio sul suo passato. Come è stato possibile, nell’Età del bronzo, realizzare un’opera così imponente, alta 147 metri, in un’epoca in cui le tecnologie a disposizione non erano sicuramente quelle di cui disponiamo oggi? Come hanno potuto trasportare dalle cave quei pesantissimi blocchi che la compongono nel 2.600 a.C.? Un mistero che sembra finalmente essere svelato grazie al ritrovamento di un antico papiro, di una barca cerimoniale e alle tracce di antichi canali. Mettendo insieme questi elementi, gli archeologi hanno appena scoperto il modo ingegnoso attraverso il quale centinaia di operai trasportarono i blocchi di granito di due tonnellate e mezzo, provenienti da Aswan, a oltre 800 chilometri di distanza, per dare forma alla dimora funebre del faraone Khufu (Cheope in greco), appartenente alla IV dinastia.
I misteri svelati dal papiro
I lavoratori hanno caricato 170mila tonnellate di pietra calcarea lungo il Nilo in barche di legno fatte di tavole tenute insieme da corde, attraverso un sistema di canali costruito appositamente e un porto interno a pochi metri dalla base della piramide. Nel porto marittimo Wadi Al-Jarf è, infatti, stato ritrovato il rotolo di papiro che confermerebbe l’ipotesi. Scritto da Merer, un sovrintendente responsabile di una squadra di 40 operai, è l’unico documento esistente sulla costruzione della Grande Piramide e descrive nel dettaglio in che modo le pietre venivano spedite.
Il canale scomparso
A rivelarlo è il Daily Mail citando documentario di Channel 4 dedicato alla grande piramide egiziana, andato in onda ieri. Nel filmato, l’archeologo statunitense Mark Lehner, direttore dell’Ancient Egypt Research Associates (AERA), racconta, tra gli altri, i dettagli della scoperta di un canale scomparso sotto l’altopiano polveroso di Giza. “Abbiamo delineato il bacino centrale del canale che pensiamo possa coincidere con l’area di consegna primaria ai piedi dell’altopiano”, ha detto.
La barca ritrovata
Inoltre, un altro gruppo di ricercatori nel documentario racconta la scoperta di una barca cerimoniale, che avrebbe dovuto trasportare il defunto nell’aldilà, e che conferma, nella struttura, il modello di quella impiegata per il trasporto dei blocchi di granito.
Le camere segrete
Ma i segreti sulla famosa tomba del faraone Cheope non sembrano esaurirsi del tutto. Infatti, un altro team di archeologi sta lavorando per realizzare una mappa interna della Grande Piramide di Giza usando la tecnologia laser. Il gruppo, che guida il progetto ScanPyramids, ha annunciato la scoperta di una serie di vuoti nella costruzione che ritengono siano camere nascoste. Il mistero continua.