Il rendimento medio degli studenti nei Paesi Ocse è sceso di 16 punti in matematica e di 11 punti in lettura
Crolla in modo verticale la preparazione degli studenti nel mondo. Il rendimento medio nei Paesi Ocse è sceso di 16 punti in matematica e di 11 punti in lettura. Ciò equivale all’incirca a mezzo anno scolastico in lettura e a tre quarti di anno scolastico in matematica. Unica nota positiva, il rendimento medio in scienze non ha subito variazioni significative. La motivazione potrebbe non essere solo il Covid: l’analisi dei trend prima del 2018 rivela che i risultati in lettura e scienze hanno iniziato a diminuire ben prima della pandemia; ciò indica che sono in gioco anche problemi di più lungo periodo. Così il rapporto Ocse Pisa (Programme for International Student Assessment).
Per quanto riguarda invece l’Italia, è il paese con maggiore differenza tra ragazze e ragazzi in termini di apprendimento della matematica: in questa materia gli studenti hanno superato le studentesse di 21 punti. Questa differenza è la più elevata in assoluto tra tutti i paesi partecipanti. Viceversa, in lettura, le ragazze hanno ottenuto un punteggio superiore ai ragazzi di 19 punti. Rispetto al ciclo precedente, queste differenze sono rimaste sostanzialmente stabili. Sia nelle diverse macroaree geografiche, sia nei diversi indirizzi di studio, i ragazzi hanno ottenuto un punteggio in matematica superiore a quello delle ragazze.
Studenti italiani peggiorati in matematica dal 2018, migliorano in scienze
Più in generale, i risultati medi degli studenti italiani di 15 anni nel 2022 sono diminuiti rispetto al 2018 in matematica, sono stati simili a quelli del 2018 in lettura mentre sono aumentati rispetto a quelli del 2018 in scienze. L’Italia ha partecipato per la prima volta a Pisa nel 2000. In matematica, il calo rilevato tra il 2018 e il 2022 ha annullato la maggior parte dei miglioramenti osservati negli anni precedenti e i punteggi medi sono tornati vicini a quelli osservati nel 2003 e nel 2006. In lettura, il rendimento medio è rimasto vicino non solo al valore osservato nel 2018, ma anche a quello di tutte le rilevazioni precedenti. La tendenza complessiva del rendimento in lettura nell’arco di oltre due decenni può essere descritta come stabile – né in miglioramento, né in calo. In scienze, il punteggio medio è aumentato nell’ultimo periodo ed è tornato in linea con quello del 2015, ma il livello è comunque inferiore a quello del 2012. Secondo l’indagine inoltre nel periodo più recente (dal 2018 al 2022), il divario tra il 10% di studenti con i punteggi migliori e il 10% di studenti più deboli non è cambiato in modo significativo in matematica, lettura e scienze. In matematica, il rendimento è diminuito in misura simile per gli studenti con risultati alti e per quelli con risultati bassi.
Il confronto con la media Ocse
Nel raffronto con gli altri paesi, gli studenti in Italia hanno ottenuto punteggi vicini alla media Ocse in matematica, superiori alla media in lettura e inferiori alla media in scienze. Rispetto alla media dei Paesi Ocse, in Italia è stata riscontrata una percentuale inferiore di studenti che ha ottenuto i risultati migliori (Livello 5 o 6) in almeno un ambito di rilevazione. Allo stesso tempo, una percentuale simile di studenti rispetto alla media dei Paesi Ocse ha raggiunto un livello minimo di competenza (Livello 2 o superiore) in tutte e tre gli ambiti. Questa edizione dell’indagine Pisa avrebbe dovuto essere condotta originariamente nel 2021, ma è stata posticipata di un anno a causa della pandemia.
Forti differenze studenti Nord-Sud
Tutte le aree del Nord Italia ottengono punteggi superiori alle aree del Sud in tutti e tre gli ambiti: matematica, lettura e scienze. La differenza tra studenti più bravi (10% degli studenti con punteggi più alti) e meno bravi (10% dei punteggi più bassi) è simile tra le aree geografiche e corrisponde a circa tre livelli di competenze. Più dell’80% degli studenti delle aree del Nord sono al Livello 2, quello minimo di competenze, o superiore, sia in matematica che in lettura e scienze. Nelle aree del meridione, invece, degli studenti che si sono collocati nel livello 2 o superiore sono poco più del 60% in scienze, circa il 70% in lettura e circa il 55% in matematica. Nel Nord Ovest più del 10% degli studenti si è collocato nella categoria dei top performer in matematica. Nelle aree meridionali, la percentuale di questi studenti è di circa il 3%.
Bene i licei
Rispetto alle tipologie d’istruzione, i licei hanno ottenuto punteggi medi superiori agli altri tipi d’istruzione in tutti e tre gli ambiti. A seguire, gli istituti tecnici e l’istruzione e formazione professionale. Questi ultimi due hanno registrato un rendimento simile; inoltre, in questi due gruppi la distanza tra gli studenti nella fascia più alta di punteggio e quelli nella fascia più bassa è risultata più contenuta rispetto a quanto si è osservato nei licei e negli istituti tecnici. Nei licei e negli istituti tecnici, in matematica, lettura e scienze, più di due terzi degli studenti hanno raggiunto il livello base o superiore di competenza. Le percentuali vanno da un minimo del 67% negli istituti tecnici in matematica, a un massimo del 90% nei licei in lettura. Negli istituti professionali e nella formazione professionale la percentuale di questi studenti va da un minimo del 36% in matematica, a un massimo del 52% in lettura. Complessivamente, negli istituti professionali e nella formazione professionale la percentuale di studenti al di sotto del Livello 2 in matematica, lettura e scienze è più che doppia rispetto a quella registrata negli istituti tecnici e nei licei. Infatti, i low performer superano il 60% in matematica e in lettura, e in scienze superano il 50%. La percentuale di studenti top performer tende a diminuire, in tutti gli ambiti, dai licei alla formazione professionale. In quest’ultimo settore, meno dell’1% degli studenti raggiunge i livelli più alti di competenza, mentre nei licei i top performer in matematica sono il 10%.
Uso moderato del digitale migliora risultati a scuola
Il rapporto Ocse Pisa «mette anche in luce la rapida evoluzione degli effetti della tecnologia sui risultati scolastici dei bambini. Secondo i risultati del Pisa, un uso moderato delle apparecchiature digitali a scuola è associato a migliori risultati scolastici, ma questo dipende da tecnologie utilizzate per favorire, e non frenare, l’apprendimento».
Valditara: «Serve riforma istruzione tecnico professionale»
«I dati dell’indagine internazionale Ocse Pisa confermano la necessità della riforma dell’istruzione tecnico-professionale che ha tra gli obiettivi il rafforzamento delle competenze degli studenti nelle discipline di base». Così il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.