22 Novembre 2024
Marta Cartabia

Marta Cartabia

Il Guardasigilli: dobbiamo velocemente portare a termine il lavoro sulla direttiva sul whistleblowing, strumento importante per il contrasto alla corruzione

La “piena realizzazione” degli obiettivi che ci chiede l’Europa in materia di giustizia «determinerebbe un aumento del pil fino all’ 1,7%». Lo ha detto la ministra della Giustizia Marta Cartabia, citando una stima della Banca d’Italia, riferendo alla Commissione Giustizia della Camera sullo stato di attuazione del Pnrr.

«Su riforma Csm grande attenzione Ue»
La riforma del Csm e dell’ordinamento giudiziario non è nel Pnrr, ha detto Cartabia, ma su questi interventi «c’è un’attenzione altissima della Commissione europea». Le parti della riforma che riguardano i vertici degli uffici giudiziari, il cui ruolo è fondamentale per il funzionamento degli uffici giudiziari, ha aggiunto il ministro, sono il «frutto di un’interlocuzione stretta con la Commissione europea». «Tutto quello che ha che fare con il funzionamento uffici giudiziari – ha sottolineato – è stato scritto avendo in mente richieste specifiche della Ue».

Urgente la direttiva sul whistleblowing
Facendo il punto sulle riforme Cartabia ha detto che «manca e dobbiamo velocemente portare a termine il lavoro sulla direttiva sul whistleblowing: è un punto che la Commissione europea attende perché si tratta di uno strumento importante per il contrasto alla corruzione».

Entro il 2022 riforma della giustizia tributaria
«Un capitolo che ci impegnerà moltissimo nel 2022 è la riforma della giustizia tributaria, deve essere portata a termine entro quest’anno. Dovrà essere presentata in Parlamento in tempi abbastanza brevi: l’idea è di una legge immediatamente precettiva non delega, perchè altrimenti non ci sarebbe il tempo» ha detto il ministro della Giustizia.

Gli obiettivi chiesti dall’Europa sulla giustizia
Il Gurdasigilli ha ricordato che tra gli obiettivi chiesti dall’Europa in materia di giustizia c’è l’abbattimento del 40% della durata dei processi civili e del 25% di quella dei giudizi penali e la riduzione dell’80% dell’arretrato. I fondi previsti dal Pnrr sono quasi 3 miliardi, «destinati in gran parte per la realizzazione dell’Ufficio del processo (più di 2 miliardi)», 83 milioni sono invece per la trasformazione digitale e 411 milioni per la riqualificazione del patrimonio immobiliare sia degli uffici giudiziari che delle carceri. Per quanto riguarda in particolare l’edilizia giudiziaria sono previsti 48 interventi entro il 2026, 10 per la realizzazione di cittadelle della giustizia , 38 per grandi manutenzioni.
Nel prossimo semestre ci saranno nuovi bandi per 10 miliardi di euro: a ricordarlo è stato il il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, in audizione alle commissioni riunite Ambiente, Attività produttive e Agricoltura alla Camera sullo stato di attuazione del Pnrr. In particolare riguarderanno agrofotovoltaico, biometano, rafforzamento della smart grid, teleriscaldamento.
Per il 2021, ha sottolineato Cingolani, «c’erano sette “milestone” da consegnare e tre “target” di natura relativa a riforme: sono stati presi tutti quanti». Per il 2022, ha aggiunto, «ci sono 27 azioni, bandi, e 12 target relativi a riforme, che dovranno essere presi, mentre per il 2023 la previsione è di salire a 42 con 13 target». E ha assicurato: «Per adesso abbiamo centrato tutti gli obiettivi in tempo e la preparazione dei 27/12 del 2022 sta procedendo secondo la tempistica».

Cingolani: Pnrr prevede solo idrogeno verde
Il ministro della Transizione ecologica ha sottolineato che «l’idrogeno che il Pnrr consente di finanziare e studiare è quello prodotto da energia totalmente rinnovabile, quindi verde. L’Europa non ha detto che non si può fare un altro tipo di idrogeno ma ha detto che con questi soldi si può fare solo verde, quindi questa discussione la dobbiamo chiudere. Se poi il Parlamento o qualcun altro deciderà di fare un’altra cosa questo è un discorso che prescinde. Sul Pnrr è fuori discussione».

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