21 Novembre 2024

Fonte: Corriere della Sera

di Franco Verderami

La cronistoria del provvedimento dopo che dal 14 agosto, giorno del crollo del ponte, molte volte sono state annunciate novità


Il 14 agosto crolla a Genova il ponte Morandi, provocando la morte di 43 persone. Il 15 agosto si riunisce nel capoluogo ligure il Consiglio dei ministri: «Lo Stato c’è», dice il premier Conte. Il 16 agosto il governatore ligure Toti lancia un appello: «Fate presto». Il 17 agosto il vicepremier Di Maio annuncia che «il governo è pronto a sostenere Genova anche con un decreto». Ecco la cronistoria del provvedimento «d’urgenza».
18 agosto Società Autostrade sostiene di avere «un progetto che ci permetterà di ricostruire il ponte in 8 mesi».
19 agosto Di Maio ribadisce che il governo vuole revocare la concessione ad Autostrade, e che il nuovo ponte sarà costruito «con i loro soldi» ma da una «società pubblica».
21 agosto Toti «pretende» il nuovo ponte «entro un anno», ma l’Ordine degli architetti liguri prevede che «solo per spostare i detriti serviranno 12 mesi».
23 agosto Fincantieri si dice pronta ad operare con il ministero delle Infrastrutture per la costruzione del nuovo ponte.
26 agosto Il sottosegretario Giorgetti spiega che «non si può pensare di nazionalizzare senza che si sia prima concluso l’iter della revoca o della decadenza della concessione autostradale».
30 agosto Il vicepremier Salvini assicura che il decreto sarà presentato «in pochi giorni» in Consiglio dei ministri e precisa che sulla nazionalizzazione di Autostrade «si sta per ora studiando».
7 settembre Di Maio ripete che Autostrade non rifarà il ponte, mentre nelle stesse ore Toti incontra i vertici di Autostrade e parla di un nuovo viadotto «costruito insieme a Fincantieri».
10 settembre Di Maio assicura che «c’è l’accordo» con Salvini per nazionalizzare Autostrade, e il sottosegretario alle Infrastrutture Dell’Orco informa che «il decreto arriverà questa settimana in Consiglio dei ministri».
11 settembre Il sottosegretario alle Infrastrutture Rixi spiega che — a fronte del rischio di ricorsi — il governo «sta parlando con la Commissione europea, per assicurarsi che non sorgano problemi».
13 settembre Il premier annuncia alla stampa il decreto, votato «salvo intese» (cioè senza accordo) in Consiglio dei ministri.
14 settembre Conte si reca a Genova per la commemorazione delle vittime e smentisce divisioni nel governo sul decreto: «Ecco il testo. E non è vuoto».
15 settembre Il sottosegretario Rixi sostiene che nel decreto «mancano ancora i dettagli finali con gli enti locali».
17 settembre Conte ammette che «non c’è al momento l’identikit» del commissario alla ricostruzione: «Sarà nominato entro dieci giorni dall’entrata in vigore del decreto».
18 settembre Conte sostiene che il governo ha «definito i dettagli» con gli enti locali.
20 settembre Il ministro alle Infrastrutture Toninelli assicura di avere «il decreto in mano».
21 settembre Il ministro Toninelli garantisce che «il decreto verrà pubblicato nelle prossime ore sulla Gazzetta Ufficiale».
22 settembre Emergono dubbi sulle qualifiche di Fincantieri per la ricostruzione.
23 settembre Il governatore ligure Toti dice che «non ci sono ancora certezze sui numeri del decreto per Genova». Lo stesso giorno il vicepremier Salvini spiega che «la scelta del commissario è troppo importante, e siccome bisogna far bene non è un problema prendersi qualche giorno in più per varare il decreto».
24 settembre Il premier sostiene che per il decreto «stiamo aspettando i riscontri del ministero dell’Economia. Confidiamo di inviarlo già domani al Quirinale, se i riscontri arriveranno». Nelle stesse ore Toti commenta: «Cosa stia bloccando il decreto dovete chiederlo a Palazzo Chigi». In precedenza aveva detto: «Se continua così non basteranno nove anni per rifare il ponte».

Ps: la Cina ha appena inaugurato il ponte sul mare più lungo del mondo. Per costruire una struttura di 55 km sono serviti otto anni di lavori.

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