La leader del Rassemblement National accolta da Salvini. «Noi in Francia e la Lega in Italia lottiamo per libertà»
«Se crediamo nel futuro, se crediamo in chi investe sulla famiglia e l’impresa, con la stessa logica, come governo, rivendichiamo a ogni livello che il Patto di stabilità escluda dal conteggio gli investimenti». Così il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, intervenendo al raduno della Lega a Pontida. «Come ministro Economia mi alzo la mattina e condivido le angosce, le preoccupazioni di tanti imprenditori e famiglie che si alzano con il debito sulle spalle. Anche io da ministro mi alzo con un grande debito sulle spalle: 2.859 miliardi: significa che soltanto l’anno prossimo, per interessi in più dovremo pagare 14 miliardi, 14 miliardi sottratti ad aiuti, sanità, riduzione delle tasse».
«Tassa sulle banche migliorabile ma giusta»
«Si potrà migliorare» la tassazione sugli extraprofitti delle banche, «ma ribadisco che quella tassa è giusta». Il ministro dell’Economia legge la lettera di un anziano su un giornale, in cui si sottolineava la banca ha usato i risparmi suoi e della moglie «a costo quasi zero per dare prestiti a oltre il 4% annuo», e che «tassare l’extraprofitto sarebbe giusto e doveroso, non farlo sarebbe l’ennesima beffa ai danni dei risparmiatori e un ingiusto arricchimento per le banche». Nelle parole di Giorgetti dal palco trova spazio anche un’anticipazione dello spirito che uniformerà la politica economica dell’esecutivo. «Questo equilibrio e coraggio lo metteremo anche nelle prossime scelte che faremo, premiando chi ha fiducia e coraggio di investire sul futuro. Chi lavora e vuole lavorare di più dovrà pagare di meno. L’imprenditore che investe di più dovrà pagare di meno, l’amministratore locale che con responsabilità gestisce la finanza pubblica dovrà essere premiato, le famiglie con figli il nostro futuro dovranno essere premiate in termini fiscali».
Dalla Le Pen pieno sostegno alla Lega
“Blocco navale subito!!”, “fermiamo gli sbarchi”, fino alla maglia provocatoria: “Cedere Lampedusa all’Africa”. Fermare l’immigrazione è la richiesta che più si alza dal pratone di Pontida come l’Autonomia, altro tema dominante della kermesse del Carroccio che ha visto la presenza sul pratone storico della Lega di circa 100mila partecipanti, secondo gli organizzatori di Pontida. Era l’intervento più atteso. E la leader del Rassemblement National, Marine Le Pen, non ha tradito le aspettative del popolo leghista manifestando il pieno sostegno alla Lega di Matteo Salvini e mettendo in guardia l’Italia e l’Europa dalla «ondata migratoria oggi organizzata». Elogi all’operato di Salvini per come fronteggiò il tema dei migranti da ministro dell’Interno. «Eravamo orgogliosi della Lega e di Salvini quando difendeva i porti. Aspettiamo con il vostro successo che quel momento torni per l’Italia ma anche per la Francia, perché – ha affermato Le Pen dal palco del raduno – guai a quei leader che non si rendono conto dei segnali di allarme che rappresentano i massicci arrivi a Lampedusa. Guai a quei popoli i cui leader non prendono immediati provvedimenti per far fronte a questa sfida gigantesca, e a quelli che per giustificarsi dicono che non c’è alternativa. Voi avete dimostrato e incarnato la volontà politica di cui l’Europa ha bisogno, avete dimostrato che ci sono ancora europei disposti a difendere la nostra cultura e civiltà».
Salvini: «Sugli extraprofitti nessuna marcia indietro»
Il leader della Lega Matteo Salvini, dopo aver reso onore a Maroni e Berlusconi e aver ribadito che il «destino della Lega è quello di vincere in Italia e in Europa», ha esordito ribadendo che sugli extraprofitti delle banche «non si torna indietro. Le banche diano una parte dei loro profitti. Per la Lega è una priorità e non si torna indietro». Sulla forza della coalizione, poi, Salvini non ha dubbi. «La Lega è garante del fatto che questo governo durerà tutti e cinque gli anni, non un minuto in meno. Matteo a Pontida e Giorgia a Lampedusa sono parte di un destino comune», ha precisato il ministro delle Infrastrutture. E in Europa tra Le Pen e Macron, Matteo Salvini non ha dubbi: «Tutta la vita con Marine».
La base chiede il blocco navale
A dirlo è Livio Ghidelli, venditore ambulante brianzolo, iscritto alla Lega dal 1986. Per l’edizione 2023 del raduno di Pontida ha scelto di indossare una maglia che chiede il blocco navale e la cessione di Lampedusa all’Africa. «Ci rendiamo conto di quanto quell’isola ci è costata negli ultimi vent’anni? Non parlo solo di soldi ma di qualità della vita. Se allontanare i confini serve a far tribolare i trafficanti, allora ben venga», dice. Poco cambierebbe, secondo il signor Ghidelli, se Salvini tornasse al ministero dell’Interno. «Può starci chiunque al Viminale, ma non può cambiare qualcosa se ha tutti contro. Il problema è questa Europa sinistroide, che sta facendo di tutto per metterlo in ridicolo il nostro governo. Ci stiamo facendo invadere come l’ultima Repubblica delle banane. Per fortuna tra pochi mesi l’Europa sarà in mano alla destra e la musica finalmente cambierà».
Pontida, al via sul pratone la kermesse della Lega
«La Lega potrà fare qualcosa se cambieremo qualcosa a Bruxelles, è da là che viene l’ordine”, dice Gigi, leghista bergamasco, che dal 1990 non ha mai saltato un raduno di Pontida. In testa indossa un cappello puntellato delle stellette delle varie edizioni e in mano ha un numero di ’La Padania’ del 2022. Il titolo in prima pagina è “Aiutateci a fermare i clandestini”. «Eravamo profeti», osserva Gigi.
Calderoli: «Il 2024 sarà l’anno dell’Autonomia»
La maggioranza è assolutamente convinta di portare a casa l’Autonomia. In commissione nessuno si è mai tirato indietro. «Risolvere la questione settentrionale e la questione meridionale è il mio obiettivo. Non accetto di venire costantemente insultato. Sono arrivati a dire che voglio favorire le Regioni più ricche, nel Ddl c’è scritto il contrario. Dopo quella lettera» di minacce, «sono qua che tremo tutto. Infatti, abbiamo accelerato in Commissione, noi andiamo avanti. Sono convinto che ad ottobre 2023 arriverà in Aula al Senato, questo vuol dire che il 2024 sarà l’anno dell’autonomia. Mi hanno insegnato ‘Mai mulà’. E io non mollo». Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, intervenendo dal palco di Pontida e affrontando il tema più caldo e più caro al popolo leghista.
Fontana: «Chi non vuole l’Autonomia ha paura di amministrare»
«L’autonomia è qualcosa che ci consente di migliorare e di rendere più efficiente il Paese. Se la Lombardia è ancora oggi la locomotiva d’Italia, sono convinto anche che se la Lombardia potrà correre ancora di più, tutto il Paese migliorerà. Chi non vuole l’autonomia ha paura di avere responsabilità maggiori o non è in grado di amministrare i propri territori». Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dal palco di Pontida. Fontana ha ringraziato il ministro delle Autonomie, Roberto Calderoli, per il «lavoro eccellente ed essenziale» e ha ricordato che «la prima persona che si era battuta in maniera fortissima per questo era Roberto Maroni, che ci manca tanto per la sua passione e per le idee che, insieme a Bossi, ha portato avanti per 30 anni. Noi dobbiamo essere ancora più compatti». E sulle europee Fontana ha detto che si dovranno «mandare il maggior numero di parlamentari della Lega possibili, l’Europa deve cambiare». E ha precisato che «le scelte non devono essere prese da lobby, da chi tutela alcuni Paesi e non altri. La lega dovrà invertire le follie demagogiche che stanno portando avanti, come la direttiva Aria».
Zaia: «L’Autonomia non è atto sovversivo»
Al governatore lombardo ha fatto eco quello Veneto. «L’Autonomia non è un atto sovversivo o la secessione dei ricchi, è una vera assunzione di responsabilità, per dire no al parassitismo». Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, dal palco di Pontida. «o trovo immorale che ci sia chi deve fare la valigia per farsi curare e poi , a casa, c’è chi dice, che l’autonomia fa male ai territori. Se dovete fare la valigia per farvi curare fuori dalla vostra regione vuol dire che a casa vostra amministrano male la sanità», ha concluso il governatore veneto.
Bongiorno: «Faremo battaglia per castrazione chimica stupratori»
Non solo Autonomia. Faro puntato anche sulla violenza alle donne e sui minori. «Siamo dalla parte delle vittime, ricordiamocelo, donne e minori. Ci sono donne offese, umiliate, minacciate, stuprate, seviziate. La violenza contro le donne non è una violenza di serie B. Io voglio che l’Italia esporti i diritti delle donne, ogni cittadino straniero che viene in Italia è tenuto a rispettarli». Lo ha affermato la senatrice della Lega Giulia Bongiorno, dal palco di Pontida. «Vale per tutti e la cultura non giustifica, la gelosia non giustifica la violenza. Ci sono quelli che violentano donne e minori, entrano in carcere, escono e poi rientrano perché violentano di nuovo donne e minori. Se uno stupratore non riesce a tenere i propri impulsi vuol dire che ha bisogno di un’aiuto, ovvero la castrazione chimica – ha detto -. Non è una tortura, è un trattamento farmacologico e questa sarà la nostra battaglia».
La guerra in Ucraina, nessuno può vincere sul campo
Dal palco di Pontida i leader leghisti affrontano anche il tema della guerra in Ucraina. Per il capogruppo al Senato, Massimiliano Romeo, «Questa guerra deve finire al più presto, ormai lo hanno capito tutti, anche oltre oceano, che nessuno può vincerla sul campo, si possono recuperare più territori con i negoziati che con le armi». E sulla questione migranti l’invito di Romeo alla Ue è quella di ascoltare di più il suo capitano, Matteo Salvini, «il solo che è riuscito a fermare gli sbarchi», ha aggiunto Romeo. In questo senso per il capogruppo leghista a Palazzo Madama occorre «rilanciare i decreti sicurezza che tanto avevano fatto bene».