19 Settembre 2024
gasoline Benzina

gasoline Benzina

La mancata trasparenza tra self e servito 

1. Quali controlli sono stati svolti finora per accertare violazioni e irregolarità nel settore dei carburanti da autotrazione? 
Lo scorso anno la Guardia di Finanza ha effettuato complessivamente 5.187 interventi, che si sono tradotti nell’accertamento di 2.809 violazioni alla disciplina prezzi. In particolare, in 717 casi le infrazioni erano relative alla mancata esposizione o alla difformità dei prezzi praticati rispetto ai prezzi indicati. Un esempio tipico è il pieno effettuato a una pompa self, che però al momento del pagamento vede applicata la tariffa praticata alla pompa servito. Tra i trucchetti scoperti dalla Guardia di Finanza, insomma, c’è quello classico che sfrutta la distrazione degli automobilisti a cui sfugge la mancata corrispondenza tra i prezzi esposti nei cartelli e quelli indicati nelle pompe per il rifornimento. Tra le violazioni figurano inoltre 2.092 casi di omessa comunicazione al ministero.

2. Il governo cosa ha annunciato per scongiurare speculazioni o aumenti ingiustificati dopo il ripristino delle accise?
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, prima di Natale ha incaricato la Guardia di Finanza di intensificare i controlli e le verifiche in tema di prezzi carburanti. Un mandato che le Fiamme Gialle hanno tradotto, a partire dai primi giorni di gennaio, con un piano operativo su scala nazionale che prevede l’intervento di oltre 660 reparti operativi e il costante supporto dei reparti speciali.

3. Perché il governo Draghi nel 2022 ha ridotto le accise sui carburanti? All’indomani dell’invasione russa in Ucraina i prezzi dei beni energetici sono drasticamente aumentati. Tanto che il governo Draghi ha deciso di intervenire per calmierare i prezzi di luce, gas e carburanti. Per quanto riguarda la benzina e il gasolio inizialmente il taglio delle accise è stato di 0,25 euro al litro, poi, a partire dal mese dicembre di 0,18 euro. Per le casse pubbliche si è trattato di un costo pari a circa un miliardo di euro al mese per dieci mesi. Una misura molto costosa, che il governo Meloni ha scelto di non rinnovare a partire da gennaio 2023, preferendo concentrare le risorse della legge di Bilancio sulle bollette di famiglie e imprese.

4. Perché la fiscalità italiana sui carburanti è tra le più alte d’Europa? 
Nel corso del tempo i governi hanno stabilito di ricorrere alle imposte sui carburanti per finanziare, in situazione di emergenza, specifici capitoli di spesa. Così, decennio dopo decennio, le cosiddette accise hanno finanziato, per esempio, la guerra di Etiopia nel 1935, come pure gli aiuti dopo l’alluvione di Firenze nel 1966, piuttosto che, in tempi più recenti, quelli post terremoto dell’Aquila (2009) o del sisma in Emilia (2012). In totale si contano ben 17 diverse accise, che finiscono per pesare significativamente sul prezzo finale di benzina e gasolio. Si aggiunga che oltre alle accise al prezzo finale concorre anche l’Iva. In base ai dati aggiornati a ieri dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica nella struttura del prezzo di un litro di benzina il fisco pesa per il 58,2% (ossia 0,58 euro per ogni euro di prodotto), mentre per il gasolio la fiscalità incide per il 51,1%.

5. Quali sono i prezzi medi dei carburanti praticati in Italia nell’ultima settimana?
Secondo i dati del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica il prezzo medio della benzina è 1,81 euro al litro, per il gasolio è 1,86. Nei dati del 26 dicembre la benzina era a 1,62 euro e il gasolio a 1,68, l’aumento è praticamente dovuto alla sola reintroduzione delle accise (pari a 0,18 euro per litro).

6. Per quale ragione in autostrada i prezzi dei carburanti sono più alti rispetto al resto della rete stradale? 
Le stazioni di servizio in autostrada hanno costi di gestione più elevati poiché sono attività dove il personale è presente 24 ore al giorno, i distributori devono, inoltre, versare delle royalties al concessionario autostradale sui ricavi ottenuti vendendo carburante. L’acquisto di beni in autostrada è, insomma, più caro che altrove, proprio come capita, per esempio, negli aeroporti o nelle stazioni.

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