19 Settembre 2024

Assoutenti chiede al Governo di attivarsi tempestivamente per verificare la correttezza dell’andamento dei listini alla pompa

Impennata delle quotazioni internazionali di benzina e diesel all’indomani del taglio della produzione petrolifera deciso dall’Opec+. E sulla rete carburanti italiana si torna a salire. A muovere i prezzi raccomandati sono Eni (+2 centesimi sulla benzina e +1 centesimo sul diesel) e Q8 (+1 centesimo su entrambi i carburanti). In attesa che gli interventi vengano assorbiti sul territorio, le medie dei prezzi praticati alla pompa risultano in assestamento.

I prezzi medi praticati
Nel dettaglio, in base all’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mimit aggiornati alle 8 del 3 aprile, il prezzo medio praticato della benzina in modalità self è fermo a 1,864 euro/litro, con i diversi marchi compresi tra 1,859 e 1,872 euro/litro (no logo 1,863). Il prezzo medio praticato del diesel self è 1,770 euro/litro (1,773 nella precedente rilevazione), con prezzi medi compresi tra 1,757 e 1,779 euro/litro (no logo 1,765). Sul servito per la benzina il prezzo medio praticato è 2,003 euro/litro (contro 2,002) con gli impianti colorati con prezzi tra 1,954 e 2,074 euro/litro (no logo 1,916). La media del diesel servito è 1,915 euro/litro (1,916 il valore precedente), con i punti vendita delle compagnie tra 1,849 e 1,984 euro/litro (no logo 1,820). I prezzi praticati del Gpl si trovano tra 0,794 e 0,812 euro/litro (no logo 0,785). Infine il metano mostra prezzi medi tra 1,631 e 1,730 euro/kg (no logo 1,701).

Assoutenti: rischio speculazioni sui viaggi di Pasqua
«Il rialzo dei prezzi della benzina registrato lungo la rete italiana potrebbe essere frutto di manovre speculative in vista delle partenze degli italiani per le festività di Pasqua». Lo afferma in una nota è Assoutenti, che chiede al Governo di attivarsi tempestivamente per verificare la correttezza dell’andamento dei listini alla pompa. «Dopo la decisione di domenica dell’Opec+ di tagliare la produzione, le quotazioni del petrolio hanno registrato nelle ultime ore una tendenza al rialzo che tuttavia non giustifica in alcun modo i rincari dei listini ai distributori – spiega il presidente Furio Truzzi – I prezzi del Wti e del Brent sono infatti del tutto in linea con le quotazioni registrate a inizio marzo, pari rispettivamente a 80 e 85 dollari al barile, e anche nell’ipotesi in cui il petrolio dovesse subire repentine fiammate, gli effetti alla pompa si vedrebbero solo dopo alcuni giorni». Il timore espresso da Assoutenti è che la ripresa della corsa della benzina sia legata all’incremento degli spostamenti in auto degli italiani in occasione delle prossime vacanze di Pasqua e del ponte del 25 aprile – sottolinea Truzzi -. Per questo chiediamo al Governo di attivarsi tempestivamente, disponendo controlli da parte della Guardia di finanza e di Mister Prezzi, tesi a bloccare sul nascere eventuali speculazioni a danno dei consumatori».

Rincaro carburanti costerà 120 mln a italiani
«In concomitanza con le partenze degli italiani per le vacanze di Pasqua tornano a salire i prezzi dei carburanti alla pompa, con la benzina che in modalità servito supera nuovamente la soglia psicologica dei 2 euro al litro» evidenzia il Codacons commentando i nuovi rialzi dei listini «che rischiano di determinare una stangata per chi si sposterà in auto durante feste e ponti».«In base alle ultime rilevazioni riferite ai prezzi comunicati dai gestori, la benzina in modalità self costa mediamente 1,864 euro al litro, mentre al servito torna a superare la soglia dei 2 euro al litro (2,003 euro il prezzo medio) – analizza il Codacons – Il gasolio costa invece 1,770 euro/litro in modalità self, 1,915 euro/litro al servito».«Rispetto alla Pasqua del 2022, quando il prezzo medio della benzina (self) era di 1.757 euro al litro, si registra un aumento dei listini del 6%, equivalente a +5,35 euro a pieno, mentre i prezzi del gasolio appaiono sostanzialmente in linea con quelli praticati lo scorso anno (1,750 euro/litro)», sottolinea inoltre il Codacons. «Se si considerano gli spostamenti degli italiani in auto lungo la penisola durante la Pasqua e in occasione del ponte del 25 aprile, e i maggiori rifornimenti di carburante che dovranno affrontare le famiglie, i rialzi dei listini della benzina rischiano di determinare una stangata pari a complessivi +120 milioni di euro rispetto alla spesa sostenuta per le festività pasquali del 2022», conclude il Codacons.

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