Fonte: La Repubblica
di Valentina Conte
“Creare lavoro è un dovere costituzionale”, dice il presidente della Repubblica. Il ministro Di Maio rilancia il salario minimo. Landini: “Facciamolo estendendo a tutti i contratti nazionali”. Papa Francesco: “Preghiamo per quanti non hanno lavoro, è tragedia mondiale”
“Senza lavoro rimane incompiuto il diritto di cittadinanza”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo discorso per la Festa dei lavoratori, dal Quirinale lancia un monito sul lavoro “carente in molte aree del Paese”. Ricorda “l’insufficiente occupazione femminile, lo scarto che penalizza le donne”. E richiama tutti alla “dignità” che il lavoro “non deve perdere”. Creare lavoro, fino alla piena occupazione, è un “dovere pubblico, costituzionale”, insiste. Il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio rilancia il salario minimo orario: “Spero sia l’ultimo Primo Maggio senza”. I sindacati sfilano a Bologna con una manifestazione nazionale dal titolo “Lavoro, diritti, stato sociale – La nostra Europa”. Cortei in tutta Italia, con qualche tensione a Torino. In attesa dei due concertoni, in piazza San Giovanni a Roma e a Taranto.
Mattarella. “Il tasso di occupazione registra in Italia un segno positivo, ma è comunque a un livello che non ci può soddisfare”, osserva il Capo dello Stato. “Il lavoro è carente in larghe aree del Paese. E le conseguenze di questa condizione sono gravi”. Specie per le donne: “Occorre ridurre lo scarto che le penalizza in termini di posti di lavoro, di differenza salariale, di possibilità di carriera, è un’assoluta necessità”. Il presidente interviene poi anche sull’economia: “Il peso del debito pubblico impone cura e attenzioni particolari”.
E invita ad azionare la leva fiscale, visto che “le tasse sui redditi da lavoro in Italia sono tra le più alte dei Paesi sviluppati”. Un pensiero poi ai giovani che “non devono scoraggiarsi”: “Un saluto particolare a quanti si ritroveranno oggi per il tradizionale concertone di Piazza San Giovanni a Roma”. Mattarella ricorda infine le “forme di sfruttamento che rasentano la schiavitù” e che “non possiamo tollerare”. “Non possiamo chiudere gli occhi – scandisce – davanti a condizioni inumane a cui vengono costretti talvolta i lavoratori più deboli, oggi soprattutto gli immigrati”.
Di Maio. “I dati sull’occupazione dimostrano che il decreto dignità sta funzionando: abbiamo decine di migliaia di contratti a tempo indeterminato in più, senza perdere occupazione”, dice Di Maio in un’intervista a Rtl 102.5. “Lo prendo come un incoraggiamento. Ma a me non basta. C’è un problema di qualità del lavoro. Nella prossima festa del lavoro vorrei che ci fosse meno burocrazia per le imprese e il salario minimo orario. Su questo stiamo lavorando con i sindacati, anche se sono preoccupati, e con Confindustria. Ne parleremo il 6 maggio”. Sulla proposta del segretario generale della Cgil Maurizio Landini di procedere con un sindacato unitario per tutti i lavoratori Di Maio non si sbilancia: “Le fusioni tra sindacati sono questioni interne che osservo con atteggiamento laico. Ma di una cosa sono certo: l’Italia non si può governare senza interloquire con i corpi intermedi”. Più tranchant sulla flat tax: “Se introdurla significa aumentare l’Iva, allora dico no. Lavoreremo perché l’Iva non salga”. Così pure sulle autonomie territoriali: “Si faranno, ma la priorità ora è assicurare il salario minimo”.
Landini. A stretto giro, da Bologna, arriva la risposta di Maurizio Landini: “Non siamo contrari al salario minimo, ma diciamo: facciamolo estendendo a tutti per legge i contratti nazionali firmati dalle organizzazioni sindacali rappresentative dei lavoratori. Al governo dico pure: cancelli il Jobs Act”. E sul Pil positivo commenta: “Meglio lo 0,1 che niente, ma non è neanche un prefisso”.
Papa Francesco. La Chiesa Cattolica festeggia oggi la memoria di San Giuseppe lavoratore. “Preghiamo specialmente per quanti non hanno lavoro, che è una tragedia mondiale di questi tempi”, dice Papa Francesco, al termine dell’udienza generale in Vaticano. “La figura dell’umile lavoratore di Nazareth ci orienti sempre verso Cristo; sostenga il sacrificio di coloro che operano il bene e interceda per quanti hanno perso il lavoro o non riescono a trovarlo”.
Zingaretti. “La nostra prima battaglia: un’Europa fondata sul lavoro. Più diritti e tutele per tutte e tutti”, twitta di prima mattina il segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti. E più tardi, lasciando piazza San Giovanni dove ha assistito al Concertone del 1 maggio, afferma: “Non posso che dire ‘grazie Prodi per l’incitamento’. Ce la stiamo mettendo tutta per cambiare, unire, vincere e salvare l’Italia”, in riferimento alle parole dell’ex premier che confida in un veloce “esaurimento dei populismi”.