Fonte: La Stampa
Il ministro del Lavoro: «Vanno usati solo dalle famiglie e per piccoli lavoretti». La prossima settimana la Commissione lavoro della Camera presenta la prima bozza della nuova legge
Il giro di vite sull’utilizzo dei voucher sarà davvero severo. In pratica i buoni lavoro saranno ricondotti all’utilizzo previsto al momento della loro introduzione. La conferma è arrivata dal ministro del lavoro Giuliano Poletti: «Penso che la norma sui voucher vada modificata e che ne vada drasticamente limitato l’uso. Penso che vadano usati dalle famiglie per piccoli lavori e non dalle imprese, che hanno i contratti di lavoro». Quindi ha spiegato che i governi Renzi e Gentiloni «non hanno fatto nulla nella direzione dell’estensione» dell’uso dei voucher ma sono andati nella direzione opposta, ovvero quella della limitazione dell’utilizzo come «la tracciabilità dei buoni per il lavoro accessorio». Poletti ha definito «insignificante» l’effetto dell’aumento del limite dell’utilizzo per singolo prestatore da 5.000 a 7.000 euro dato che la grandissima parte dei prestatori resta sotto il limite dei 5.000. «Penso che si debba modificare la norma – ha detto – stiamo dialogando con la Commissione Lavoro della Camera. Penso che vadano drasticamente limitati e che vadano usati dalle famiglie per piccoli lavori e non dalle imprese.
A sua volta il presidente della Commissione lavoro della Camera Cesare Damiano conferma che il lavoro avviato nelle passate settimane è giunto a buon punto. La bozza del testo base che unifica i vari progetti di legge presentati dalle forze politiche sarà pronta la prossima settimana, probabilmente mercoledì. E la tesi prevalente prevede proprio «l’utilizzo dei voucher esclusivamente per le famiglie, escludendo imprese e pubblica amministrazione».
«Oggi è stata presentata una prima griglia di ragionamento, bisogna considerare che le proposte attuali sono otto, di cui quattro relativamente omogenee», ha spiegato Damiano. Di qui a mercoledì la commissione Lavoro completerà il lavoro «di sgrossamento». Tra le modifiche che verranno introdotte c’è «la possibilità di riabbassare da 7000 a 5000 euro il limite massimo del compenso che un lavoratore può guadagnare in voucher nell’anno», quindi si prevede anche di individuare «delle eccezioni mirate», ad esempio nel caso della raccolta stagionale di prodotti agricoli dove pensionati e studenti potranno continuare a essere pagati in voucher come avviene già adesso. Anche la relatrice del provvedimento, Patrizia Maestri (Pd), ha confermato che nel testo unificato che presenterà è previsto l’uso «solo per le famiglie». Una scelta su cui convergono Pd, M5S, FI e Lega ma che trova contraria Ap.
Rispetto alla regolamentazione tutt’ora in vigore che consente di impiegare i voucher in tutti i settori di attività dunque il cambio è significativo. Al punto, nel caso la legge fosse approvata rapidamente, da mettere in forse il referendum proposto dalla Cgil che però punta ad abolire completamente i buoni lavoro. Fredda la reazione di Susanna Camusso all’annuncio di Poletti: «Abbiamo sempre detto che una soluzione che risponda al quesito referendario è sicuramente una soluzione positiva: vediamo molta confusione nelle cose che vengono dette, quindi ci riserviamo effettivamente un giudizio quando si capirà effettivamente qual è la proposta» .
Intanto, secondo i dati sulle ispezioni sul lavoro nel 2016 sono state rilevate circa 2.700 violazioni sull’uso dei voucher. Dall’8 ottobre, quando è entrata in vigore la norma sulla tracciabilità a fine 2016 sono state registrate 284 violazioni dell’obbligo di comunicazione con sanzioni amministrative per oltre 227.000 euro a fronte di oltre 2 milioni di comunicazioni arrivate al ministero. «Questo – sottolinea una nota – evidenzia un sostanziale rispetto dell’obbligo di notifica».