22 Novembre 2024

Il filosofo Bodei scriveva che siamo in continua trattativa con i limiti, per tutta la vita. Da una parte con la consapevolezza che non vanno superati, a vantaggio del bene individuale e collettivo; dall’altra con il desiderio di infrangerli

Bisognerebbe rileggere un aureo libretto, pubblicato una decina d’anni fa dal Mulino, in cui il filosofo (mai dimenticato) Remo Bodei illustrava, in modo confidenziale e affascinante, pregi e difetti del limite. Bodei scriveva che siamo in continua trattativa con i limiti, per tutta la vita. Da una parte con la consapevolezza che non vanno superati, a vantaggio del bene individuale e collettivo; dall’altra con il desiderio di infrangerli anche se non siamo né artisti né scienziati né sportivi (le tre categorie che esistono per spostare il limite un po’ più in là).Lo sforzo immane dei genitori è nell’insegnare ai figli il rispetto dei confini fisiologici e sociali; da figli adolescenti, sfidiamo di continuo gli uni e gli altri. E i governanti? Se la «prudentia» anticamente era la virtù necessaria al buon principe, oggi i governanti vincono solo se incarnano l’opposto, cioè la dismisura, e la promettono a tutti.
Vengono sempre più apprezzati quando mostrano, prima con le parole e poi eventualmente con i fatti, di farsene un baffo degli appelli alla cautela, dei limiti imposti dalle regole, siano esse morali, politiche, economiche, militari, nazionali o internazionali. Sicché, dove fino a ieri pensavamo che ci fossero limiti invalicabili, si è prodotto un terreno infinitamente libero al pascolo di governanti «adolescenti» fieri di esibire la loro imprudenza sconfinata. I quali, spesso, non ammettono che altri sentano la necessità di oltrepassare i propri confini per provare a stare un po’ meglio altrove. Loro smisurati, gli altri confinati.

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