Fonte: La Repubblica
di Roberto Petrini
Il pacchetto previdenza è tra i più rilevanti. Nella discussione di Montecitorio sono entrate novità su esodati e opzione donna. Al Senato si attendono ancora l’ecobonus per gli incapienti e il rifinanziamento del fondo per le banche
Passa in tempi record la manovra 2017 in Parlamento, dopo il decreto fiscale diventato legge in circa un mese, oggi la Camera ha approvato, dopo la fiducia di venerdì la legge di Bilancio (290 voti favorevoli, 118 contrari e tre astenuti). Ora, dopo la pausa per il referendum, il provvedimento passa a palazzo Madama per il via libero definitivo. “Nessuna modifica, comunque vada il referendum e approvazione entro l’anno”, ha detto nei giorni scorsi il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan a Sky Tg24. E ieri nel corso della conferenza stampa dedicata al provvedimento il premier Matteo Renzi è tornato a fare quadrato sulla politica economica del governo: “Il punto è che le tasse continuano ad andare giù: con buona pace di Monti abbiamo diminuito Ires, Imu agricola, per il terzo anno abbiamo confermato gli 80 euro mentre per le pensioni più basse arrivano 30-50 euro”, ha detto. “In altri tempi quando c’era un terremoto si aumentavano la benzina o i tabacchi e per far quadrare i conti si metteva mano all’Iva, oggi non è più così”.
L’impianto generale. In tutto tra Bilancio e decreto collegato, l’intervento è di 29 miliardi, maggiori entrate (tra una tantum e sanatorie) per circa 11 miliardi, risparmi per 5 miliardi e più deficit per 12. Come ha rilevato la Banca d’Italia due terzi degli incassi saranno una tantum, il defcit-Pil si collocherà al 2,3 per cento.
Cosa c’è dentro la manovra? Il pacchetto pensioni è tra i più rilevanti. Arriva l’estensione della quattordicesima e l’incremento della no tax area per i pensionati, si potranno cumulare senza oneri i contributi di più gestioni. Battesimo per l’Ape: potrà anticipare la pensione di 3 anni e 7 mesi, con penalizzazioni, chi ha 63 anni; l’ape social consentirà prepensionamenti senza oneri per le categorie usuranti.
La spinta all’industria. L’altro pilastro da segnalare è quello che va sotto il nome di Industria 4.0: potenziamento del superammortamento per chi investe in tecnologia, flat tax al 24 per cento per le imprese individuali e riduzione dell’Ires (era prevista dalla passata legge di Stabilità ma scatta dal 1° gennaio) dal 27,5 al 24 per cento.
Grande rottamazione e capitali all’estero. Dalla rottamazione delle cartelle Equitalia (che viene chiusa e incorporata nell’Agenzia delle entrate) dovrebbe arrivare 1,4 miliardi: l’operazione è già in corso ma con la conversione del decreto in legge prende slancio. La definizione agevolata, ovvero senza il pagamento di sanzioni e interessi, vale anche per le multe cui vengono scontati solo gli interessi e riguarda tutti i Comuni italiani. Scatta anche la voluntary disclosure bis: si potranno far rientrare capitali dall’estero (anche se si è partecipato alla prima edizione dell’operazione), si potrà sanare anche il contenuto delle cassette di sicurezza ma, per evitare truffe, si farà alla presenza di un notaio. In tutto si conta di recuperare 1,6 miliardi.
Novità Camera: da esodati a opzione donna. Esame rapido ma qualche novità c’è. Arriva l’otta salvaguardia per i circa 30 mila esodati rimasti per via della legge Fornero. Viene allargata la possibilità di beneficiare dell’opzione donna ad altre 4.000 lavoratrici, apertura sul congedo obbligatorio dei neo papà (4 giorni nel 2018) e conferma del bonus nido senza tetto reddito Isee (come era nel testo del governo successivamente modificato da un emendamento). Rafforzate con 150 milioni le misure contro la povertà.
Tra micro norme e micro assalto. L’assalto non c’è stato nel senso che le risorse erano limitate ma la distribuzione a pioggia si è fatta sentire. La norma De Luca, che consente ai governatori di Campania e Calabria di assumere il ruolo di commissari delle proprie regioni ha suscitato più di una polemica. Per il resto si va da misure giuste ma collocate nel contesto sbagliato a veri e propri bonus territoriali. Interventi nei settori più disparati, dalle associazioni combattentistiche all’ecosistema marino fino alle adozioni internazionali. Nel testo: finanziamenti per i Sassi di Matera, per l’Istituto studi filosofici di Napoli, per i centralinisti non vedenti, aiuti alle famiglie italiane con più di quattro figli che vivono la Unione europea, 3 milioni in tre anni alle associazioni combattentistiche. Non mancano i bonus: da quello Stradivari per l’acquisto di strumenti musicali all’estensione di quello diciottenni anche all’acquisto di cd.
Novità al Senato. Sull’esame da parte del Senato potrebbe pesare la partita politica del post referendum e il giudizio di Bruxelles. Ieri comunque Renzi è sembrato negare modifiche da parte del governo e ha escluso l’ipotesi di esercizio provvisorio: “L’attività andrà avanti e il Senato avrà tutto il tempo per chiudere in tempi ragionevoli”. Tra le questioni che restano aperte e che dovranno trovare una soluzione a Palazzo Madama l’estensione dell’ecobonus condominiale anche agli incapienti, cioè a coloro che non hanno la possibilità di beneficiare delle detrazioni per via del basso reddito. Da risolvere anche il rifinanziamento del fondo di risoluzione delle banche, il contrastato tema dei 50 milioni per la sanità a Taranto e l’emittenza locale.