Fonte: La Repubblica
di Anna Maria Liguori
La proposta di legge di Luigi Gallo: “Più informazione scientifica libera nel servizio pubblico televisivo”. Nomine affidate al ministero dello Sviluppo economico. L’attacco di Simona Malpezzi senatrice Pd: “E’ il Minculpop”
L’accesso libero e gratuito alle ricerche scientifiche attraverso Internet e le riviste elettroniche. Agli stessi scienziati la possibilità di condividere le proprie ricerche. Ma anche una commissione che decide le “ricerche più importanti da divulgare”. E’ questa la proposta di legge, a firma di Luigi Gallo del M5S. presentata poco dopo l’isediamemto del governo. Consiste in un solo articolo che punta a modificare la legge del 2013 (la numero 112) in materia di “accesso aperto all’informazione scientifica”.
L’Open Access partiva dall’esigenza di adeguare la normativa italiana alla raccomandazione Ue sull’accesso e sulla conservazione della stessa informazione scientifica, prevedendo – tra le altre cose – il diritto di poter consultare liberamente e senza costi le pubblicazioni realizzate attraverso istituti di ricerca pubblici. “Questa proposta – afferma Luigi Gallo – guarda al futuro e può rappresentare una vera rivoluzione: oggi infatti il mercato dell’editoria scientifica è dominato da poche case editrici che detengono rilevanti quote di mercato. In sostanza, si tratta di un oligopolio. Quello che noi vogliamo è maggiore fruibilità e facilità di accesso al sapere sceintifico”.
La proposta M5S prevede però anche il coinvolgimento della Rai attraverso l’istituzione, da parte del ministero dello Sviluppo economico, di una Commissione per la divulgazione dei prodotti scientifici di maggiore interesse attraverso i canali della tv pubblica. Ed è su questo punto che si sono scatenate le polemiche. “Chi decide quale ricerca è più importante di un’altra e che questa deve essere divulgata e l’altra no?”, chiede Simona Malpezzi, senatrice del Pd. “Chi ha l’autorità di decidere che cosa deve essere divulgato dalla Rai e cosa no. Lo decide Luigi Di Maio. Questa commissione somiglia al Minculpop fascista”. L’onorevole Gallo ribatte: “Non abbiamo nessuna necessità di far passare la legge così come è stata concepita. Siamo pronti alle modifiche durante l’iter di approvazione. Non sono affezionato allo strumento legislastivo, solo al raggiungimento degli obiettivi. Più informazione scientifica libera nel servizio pubblico televisivo”.