19 Settembre 2024

Si tratta soprattutto di minori stranieri non accompagnati

«Nel 2022 si è registrato il dato più alto di accesso nei centri Caritas, parrocchie e servizi diocesani: oltre 25.000 persone hanno fatto richiesta di aiuto; per 11.800 di esse sono stati avviati programmi organici di aiuto». È uno dei dati principali del Rapporto Povertà 2023 di Caritas Roma, dal titolo “Le città parallele”, diffuso oggi, 13 novembre.
L’indagine intercetta anche la perdita del potere d’acquisto dei romani (diminuito dello 0,6%), il maggiore ricorso ai prestiti e all’indebitamento (nel Lazio spicca un aumento su base annuale di oltre il 9% per le cessioni del quinto dello stipendio), un “boom” nelle richieste di aiuto alle strutture Caritas (oltre 25.000 persone, di cui 700 minori) e l’affermazione di un lavoro che, seppure in crescita, si presenta sempre più “instabile” e “povero”. Con un tasso di occupazione del 70,6%, un dato di oltre 5 punti superiore alla media nazionale infatti, prevalgono i lavori instabili, il 18,8% di lavoratori sono atipici e la percentuale di lavoratori dipendenti con “bassa paga” è al 13,5% (10,4% in Italia).

Il sostegno alimentare
«La richiesta di sostegno alimentare continua a rappresentare il principale tipo di intervento – spiega il Rapporto – e riguarda il 69,7% delle persone incontrate. Nelle tre mense sociali sono state accolte 9.148 persone, 4.092 delle quali per la prima volta. Due i dati sorprendenti: la presenza di 698 minori (il 7,6% del totale), si tratta soprattutto di minori stranieri non accompagnati» e «il crescente numero di stranieri, l’81% del totale: soprattutto i richiedenti asilo e i protetti internazionali».

Le bollette
Altro dato che emerge è «la richiesta di aiuto per pagare le bollette dell’energia: in soli tre mesi, a cavallo tra il 2022 e il 2023, è andatoesaurito il fondodi 130.000 euro istituito dalla Diocesi di Roma e gestito dalla Caritas per aiutare le famiglie, costrette spesso a scegliere se pagare le bollette o provvedere ad altre spese pur indispensabili».

Il disagio per l’accesso alle cure
Sono inoltre «crescenti» le «difficoltà di accesso alle cure sanitarie, con il triste e ormai vecchio problema irrisolto delle liste di attesa che mina il rapporto di fiducia tra cittadini e Servizio Sanitario Nazionale. Emerge come prioritaria – si legge ancora nel rapporto – la situazione delle persone con problemi di salute mentale, per la quale sarebbe ora di convocare quella Conferenza delle parti che, oltre a Comune e Regione, coinvolga i familiari dei malati e le associazioni di volontariato, in cui si affrontino alcune straordinarie priorità».

Il sovra-indebitamento delle famiglie
Altro aspetto rilevato tra le “grida della città” è quello del “sovra-indebitamento”. «Il 2022 – si legge nel Rapporto – è stato l’anno in cui le famiglie consumatrici hanno raggiunto livelli di accesso al credito tra i più elevati del nuovo millennio, con la specificità che si tratta in modo molto accentuato di credito al consumo senza scopo: nel Lazio spicca un aumento su base annuale di oltre il 9% per le cessioni del quinto dello stipendio. Una modalità di finanziamento a cui si accede, come una sorta di ultima spiaggia, quando per affrontare esigenze familiari e personali più o meno improvvise ed impreviste, ci si ritrova privi di altre possibilità di finanziamento ordinario. Fa riflettere inoltre, nel 2022 – si legge -, l’aumento della spesa per il gioco d’azzardo, nel solo Lazio, è stata di 10 miliardi e 249 milioni di euro, in media 1.793 euro a persona, con profitti per l’industria del settore per oltre 800 milioni».

Roma Capitale delle diseguaglianze, pochi i ricchi
«Nella Capitale d’Italia – spiega ancora il rapporto – il 42,2% dei residenti dichiara un reddito inferiore ai 15.000 euro, il 37,1% è nella fascia 15.000- 35.000 euro, il 18,3% dichiara più di 35.000, mentre solo il 2,4% percepisce più di 100.000 euro. In particolare, questo 2,4% dei contribuenti detiene il 17,6% del reddito dichiarato a Roma, pari a oltre 8 miliardi di euro».

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