Fonte: Sole 24 Ore
di Giacomo Biagnasco
I risultati dell’indagine del Sole 24 Ore sul benessere dei più piccoli: 12 parametri analizzati su base provinciale compongono l’indice dei bambini. Cagliari e Oristano sul podio, Udine e Gorizia rispettivamente al secondo e al quinto posto. Pochi asili nido e servizi al Sud
È Ravenna a mettere più posti a disposizione negli asili nido. Mentre a scuola si distingue fra le altre Pordenone, per l’alto numero di palestre e piscine negli istituti. Ecco alcuni dei primati che emergono dall’indagine del Sole 24 Ore sulla qualità della vita dei più piccoli, frutto dell’esame di 12 parametri specifici.
Le province sarde ai primi posti
Lo studio produce una classifica generale che ai vertici propone due regioni ben distanti tra loro: la Sardegna, che primeggia con Cagliari e manda sul podio anche Oristano (terza), e il Friuli Venezia Giulia, che piazza Udine e Gorizia rispettivamente al secondo e al quinto posto. Nelle prime cinque trova infine spazio la piccola realtà di Aosta, quarta.
Cagliari si distingue particolarmente per la quota di pediatri presenti sul territorio (“voce” che la vede finire in prima posizione) e per la sostenibilità delle rette degli asili nido (seconda, dietro a Catanzaro e davanti a Milano). Il capoluogo sardo può poi contare sul fatto di essere finito nella metà superiore della classifica nove volte su 12. Tra le poche débacle c’è quella che riguarda il basso tasso di fecondità, un fattore negativo condiviso con altre province “corregionali”. Quella cagliaritana è penultima in Italia con una media di 0,92 figli per donna, preceduta di poco dal Sud Sardegna (0,96) e seguita dalla maglia nera Oristano (0,88), l’esempio più lampante di quel fenomeno nazionale di “degiovanimento” di cui parla Alessandro Rosina in un’analisi legata allo studio del Sole 24 Ore.
Ultime Foggia, Cosenza e Pescara
Ultima in generale per il benessere dei bambini è invece Foggia, che sconta fra l’altro alcune performance negative in campo scolastico, con pochi giardini all’interno degli istituti (101ª in graduatoria) e un tasso non soddisfacente di eliminazione delle barriere fisiche (102ª). Cosenza finisce appena sopra la provincia pugliese, mentre terzultima è Pescara, penalizzata anche perché risulta essere l’area deve viene denunciata la più alta percentuale di delitti ai danni di minori.
In questo specifico parametro penultima è Genova, che tra i territori a misura di bambino non va oltre un deludente 99° posto.
I record e le grandi aree metropolitane
Nelle grandi aree metropolitane, a fare meglio in tema di qualità della vita dei più piccoli è Torino (16ª), mentre due gradini più sotto si trova Roma. Milano termina 42ª, appesantita dalla penultima piazza dovuta al poco spazio abitativo a disposizione delle famiglie (capitolo per cui ultima è Napoli, che poi termina 100ª in classifica generale).
I bambini che hanno mediamente più spazio in casa sono quelli di Nuoro, mentre un’altra sarda (Oristano) vede confermata la fama di territorio tranquillo, non registrando – così come Benevento – denunce per maltrattamenti di minori. Tra le varie altre “medaglie d’oro”, spiccano anche quelle di Aosta per l’accessibilità delle scuole, di Gorizia per il verde attrezzato e di Bolzano per il tasso di fecondità delle donne.