19 Settembre 2024

Fonte: Corriere della Sera

di Andrea Ducci

L’elenco dei requisiti indispensabili e degli obblighi imposti a chi farà domanda del reddito di cittadinanza. E la platea dei destinatari aumenta a 4,9 milioni di persone


È uno degli ultimi ritocchi alla bozza della misura più dibattuta della manovra. La platea delle famiglie destinatarie del reddito di cittadinanza (Rdc) aumenta da 1,4 a 1,7 milioni di nuclei, per un totale di 4,9 milioni di persone. Le cifre restituiscono la dimensione dell’operazione che Poste Italiane e Caf (Centri di assistenza fiscale) dovranno gestire nelle prossime settimane. La richiesta per il Rdc potrà essere effettuata presso gli uffici postali sia in modo diretto sia in via telematica, o in alternativa presso i Caf che abbiano siglato la convenzione con l’Inps. La domanda per il sussidio prevede la compilazione di un modulo, predisposto dall’Inps, ossia l’Istituto che dispone di tutte le informazione e i dati contenuti nella dichiarazione necessaria ai fini Isee. Si tratta dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente che, se inferiore a 9.360 euro annui, costituisce uno dei parametri indispensabili per richiedere il reddito di cittadinanza. La verifica su questo e gli altri requisiti necessari (se proprietari di una seconda casa il valore deve essere inferiore a 30 mila euro, il patrimonio mobiliare non può superare i 6 mila euro, la residenza in Italia deve datare almeno 10 anni) spetta ai comuni e all’Inps. Quest’ultimo dovrà effettuare i controlli in 5 giorni lavorativi dalla presentazione delle domande.
Il beneficiario per accedere al Rdc e ottenere la carta prepagata di Poste Italiane, che verrà ricaricata mensilmente con il sussidio, deve sottostare agli obblighi del Patto per il lavoro, con i seguenti impegni: registrazione su una piattaforma delle politiche del lavoro che dovrà essere consultata ogni giorno, svolgere una ricerca attiva per trovare lavoro, seguire corsi di formazione e riqualificazione, sostenere colloqui psicoattitudinali, accettare almeno una di tre offerte di impiego che siano congrue (va precisato che nei primi 18 mesi le proposte saranno in un raggio di 250 km dalla residenza, dopo 18 mesi potranno arrivare da tutta Italia). A gestire il reinserimento nel mondo del lavoro e i relativi obblighi dovranno essere i centri per l’impiego e le agenzie per il lavoro. Il mancato rispetto degli obblighi può comportare della penalità (decurtazione di 1 o 2 mesi di Rdc) e nei casi più gravi l’esclusione dal sussidio. Se per ragioni di salute non si è in grado di seguire un programma di ricollocamento è prevista la sottoscrizione di un Patto di inclusione (sono coinvolti i comuni e i servizi sociali), un programma che stabilisce la disponibilità a svolgere lavori socialmente utili fino ad 8 ore a settimana nel comune di residenza. Per chi ha dipendenze vale il rispetto delle richieste di prevenzione e cura in campo sanitario. Il Rdc destina degli incentivi a chi assume un titolare del sussidio. Se l’assunzione è diretta il datore di lavoro otterrà uno sgravio contributivo che va da 5 a 18 mensilità di Rdc, se avviene attraverso un’agenzia lo sgravio è diviso tra chi assume e l’intermediario.
Per i «furbi» c’è l’elenco dei motivi di esclusione. La truffa con dati falsi prevede fino a 6 anni di carcere e la restituzione dei soldi ottenuti. Ma si perde il Rdc anche non rispettando il Patto per il lavoro e per l’inclusione, non partecipando ai corsi di formazione, rifiutando un’offerta di lavoro dopo averne già rifiutate due.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *