22 Novembre 2024

Fonte: Sole 24 Ore

di Giuliano Licini

Rush finali di elettori, soprattutto giovani, in Gran Bretagna per la registrazione al voto del referendum sulla Brexit del 23 giugno. Lo riferisce il «Financial Times» nella sua edizione online. Il termine per la registrazione, obbligatoria per partecipare al voto, scade oggi a mezzanotte e negli ultimi giorni i numeri delle registrazioni hanno segnato un’impennata, di riflesso anche alla campagna del Governo mirata ad incoraggiare il voto dei giovani. Ieri sono state 226mila le richieste di registrazione online, il secondo maggior numero da quando sono state introdotte nel 2014 e secondo la Commissione Elettorale per due terzi sono giunte da giovani sotto i 34 anni. Dall’inizio di giugno sono state 700mila le richieste di registrazione, per 211mila da giovani con meno di 25 anni e per 240mila da 25-34enni.

Da quando è iniziata la campagna pro voto sono 1,65 milioni le persone che si sono registrate. Stando ai sondaggi, gli elettori più giovani sono più inclini a votare a favore della permanenza della Gran Bretagna nella Ue ed è questo uno dei motivi della campagna lanciata dal Governo a favore della registrazione. La partecipazione al voto sarà cruciale per l’esito del referendum: maggiore sarà e più probabile sarà la vittoria del «remain». Come è noto, i sondaggi degli ultimi giorni hanno visto l’avanzata dei pro-Brexit e la possibilità di una loro vittoria che veniva data al 19% solo otto giorni, è salita in questi giorni al 30% secondo le agenzie specializzate in scommesse.

I seggi saranno aperti giovedì 23 giugno dalle 7 alle 22 locali, (dalle 8 alle 23 italiane) e lo spoglio inizierà subito dopo la chiusura in 232 centri in tutto il Paese. I risultati locali verranno dichiarati e raccolti in 12 centri regionali. Il responsabile dello spoglio dichiarerà il risultato definitivo al municipio di Manchester. Nell’ultimo referendum britannico, sulla riforma elettorale il 5 maggio 2011, il risultato finale fu dichiarato oltre 24 ore dopo la chiusura dei seggi. Ma la prevalenza del no era già chiara parecchie ore prima, dopo i conteggi regionali.

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